“Con noi ha camminato, con noi ha dialogato, su una strada veramente sinodale, per aiutarci a capire meglio noi stessi, la nostra vocazione e missione nella Chiesa e per il mondo”. È il ricordo di padre Arturo Sosa, preposito generale della Compagnia di Gesù e presidente dell’Unione dei superiori generali (Usg), nel giorno del congedo da Papa Francesco. “Ci capiva a partire dalla sua propria esperienza di vita consacrata – prosegue –, ma anche di vita di superiore, di pastore nella vita religiosa”. Dal 2013, Francesco ha convocato più volte i superiori generali “per dialogare con noi, ascoltare le nostre domande, rispondere con confidenza”. In questi incontri, il Papa “ci aiutava a prendere coscienza di quello che desiderava trasmettere a tutto il popolo di Dio associandoci alla sua passione per la missione della Chiesa”. Per p. Sosa, uno dei passaggi più illuminanti del suo magistero resta quello contenuto in Evangelii gaudium: “È più importante iniziare processi di vita che conquistare spazi di potere”. Francesco, conclude, “ci ha introdotti a processi di conversione, di riconoscimento delle nostre fragilità, ma anche a una nuova coscienza della nostra missione”.