Il Seac – Coordinamento enti e associazioni di volontariato penitenziario, insieme a tutte le sue associazioni e a tutti i suoi volontari, si unisce al dolore e alla preghiera del mondo per la morte di Papa Francesco, “fratello e amico delle persone detenute”.
“Durante il Suo pontificato ha sempre dimostrato un’attenzione particolare verso di loro, ribadendo ed evidenziando costantemente che, al pari di ogni essere umano, nonostante gli errori commessi nella loro vita, esse meritano rispetto, riconoscimento della loro dignità, speranza di redenzione – afferma Maria Chiara Niccolai, presidente del Seac –. Lo testimoniano tanti e tanti gesti compiuti dal Papa in questi anni. Ricordiamo le tante celebrazioni del Giovedì Santo in cui ha lavato i piedi ai detenuti, come pure le visite, sia in Italia che all’estero, in tanti Istituti penitenziari, sempre chiedendosi: ‘Perché loro e non io?’”.
Quella di Papa Francesco “è stata certamente la voce più alta nel chiedere la concreta applicazione dei diritti dei detenuti e nell’invocare per loro, a fronte dei moltissimi problemi che affliggono le nostre carceri, provvedimenti di clemenza”, sottolinea Niccolai, ricordando “ancora la straordinaria scelta di aprire anche in un carcere, in questo anno giubilare 2025, una Porta Santa, e di aver scelto come evento conclusivo dell’Anno Santo il giubileo delle persone detenute”.
E aggiunge: “L’ultimo gesto di vicinanza e di speranza verso le persone detenute, Papa Francesco lo ha compiuto proprio lo scorso Giovedì Santo, rinnovando a chi è ristretto nelle carceri la sua vicinanza, e ricordando a tutti che la misericordia di Dio non ha confini”.
La presidente del Seac evidenzia: “Profeta inascoltato dai legislatori delle nazioni come dalle istituzioni, voce dei dimenticati, abbraccio per i lontani, Papa Francesco ha tracciato un sentiero che continuerà a parlare a tutti nel segno della dignità e dell’amore e ad illuminare il cammino della Chiesa e dell’umanità”.
“Papa Francesco resterà per sempre nel cuore del mondo come testimone umile e coraggioso della misericordia di Dio. Il Seac non dimenticherà la sua testimonianza e il suo messaggio”.