Papa Francesco: mons. Sorrentino (Assisi e Foligno), “dal cielo ci aiuterà a perseguire il grande obiettivo di un mondo di pace”

(Foto diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino)

“La città in questi giorni è gremita di pellegrini. Sono venuti per l’alleluia pasquale, ora si sono velati di mestizia. Con tutti i cristiani, residenti e pellegrini, facciamo coro di preghiera e di sentimenti, esprimendo il nostro cordoglio, ma soprattutto rinnovando la nostra speranza ‘Cristo è risorto!’. Ad Assisi, non possiamo dimenticare che Francesco nel Cantico parla di ‘sorella morte’. Sentimenti che salgono da entrambe le Chiese particolari affidate alle mie cure, quella di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e quella di Foligno”. Lo scrive in un messaggio mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno, per la morte di Papa Francesco.
“Tanti devoti sono giunti ad Assisi in vista della canonizzazione” di Carlo Acutis, prevista domenica 27 aprile in piazza San Pietro, ma sospesa per la morte del Pontefice. “Il Signore ci ha costretti a un aggiustamento di rotta, nella sicurezza tuttavia che il traguardo rimane vicino”, evidenzia mons. Sorrentino.
“Riecheggia nel cuore specialmente l’ultimo messaggio papale Urbi et Orbi. Francesco si è speso fino all’ultimo respiro per invocare pace sul nostro mondo ferito. Avevo chiesto la sua benedizione, che non ha fatto in tempo ad arrivare, sulla nostra lettera mensile di invito ai cristiani ed anche ai credenti di altre religioni, per invitarli a pregare, proprio il giorno 27 aprile, per tutti i popoli in guerra, con un focus sul Myanmar – ricorda il vescovo –. Confidavo al Papa nel mio scritto l’impressione che anche tramite il prossimo santo, Carlo Acutis, ci arrivasse un segno dal cielo, dato che il miracolo di guarigione esaminato ed accolto per la canonizzazione è avvenuto per una ragazza della Costa Rica, l’unico Paese – o uno dei pochissimi Paesi al mondo – che ha rinunciato ad avere un esercito”. Mons. Sorrentino conclude: “Dal cielo Papa Francesco ci aiuterà a perseguire ancora questo grande obiettivo di un mondo, nel quale si realizzi la profezia di Isaia: ‘Un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, non si eserciteranno più nell’arte della guerra’ (Is. 2,4). Un grande sogno di pace”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa