“Questa notizia ci coglie di sorpresa e ne siamo profondamente addolorati. Invitiamo i sacerdoti diocesani a celebrare le messe di oggi per il Santo Padre, in particolare nella preghiera dei fedeli. Chiediamo l’invocazione dello Spirito Santo perché sappia indicare il cammino che tutti insieme possiamo percorrere per il bene della Chiesa”. Così mons. Giovanni Nerbini, vescovo di Prato, alla notizia della morte di Papa Francesco. Questa mattina, appena si è diffusa la notizia, le campane della cattedrale di Prato hanno suonato in segno di lutto.
Nerbini ricorda il Pontefice come “persona estremamente cordiale, affabile”, aveva avuto modo di incontrarlo di persona un anno fa, durante la visita ad limina dei vescovi della Toscana in Vaticano: “Fu un incontro veramente fraterno, abbiamo avuto anche dei colloqui individuali, si era mostrato molto interessato alla vita delle nostre diocesi”.
A Prato è ancora vivo il ricordo della storica visita di Papa Francesco in città, avvenuta dieci anni fa, il 10 novembre 2015. In quella occasione Francesco decise di aprire il Convegno ecclesiale nazionale a Prato parlando di lavoro e invitando i pratesi a combattere “fino in fondo il cancro della corruzione, il cancro dello sfruttamento umano e lavorativo e il veleno dell’illegalità. Dentro di noi e insieme agli altri, non stanchiamoci mai di lottare per la verità e la giustizia”. Parole di profonda attualità ancora oggi, una eredità che il vescovo Giovanni Nerbini ha posto più volte all’attenzione della città.
Il vescovo Nerbini alle ore 18 sarà in cattedrale per la recita del rosario e a seguire la celebrazione della messa in suffragio di Papa Francesco.