Papa Francesco: don Portarulo (comunità italiana New York), “un uomo dal cuore grande, semplice e profondo”

“Un uomo dal cuore grande, semplice e profondo. Chi lo ha conosciuto da vicino sa che la qualità del suo animo stava proprio nella sua umanità evangelica: uno stile fatto di prossimità, di sorriso, di ascolto e di verità”. Lo dice al Sir don Luigi Portarulo, responsabile della Missione cattolica italiana di New York parlando di Papa Francesco che “ho avuto la grazia di incontrarlo tantissime volte. Per anni, è stato letteralmente un mio vicino di casa. Lo incrociavo per strada in giro per il Vaticano, nella basilica di San Pietro, nei giardini vaticani mentre correvo: mi salutava con il suo sorriso schietto, genuino. Mi chiamava affettuosamente ‘lo sportista’ (un’espressione che lui stesso aveva adattato dall’originale spagnolo deportista, trasformandola in italiano in modo simpatico e diretto), perché sapeva che mi piaceva giocare e guardare qualsiasi sport, e portavo spesso da lui squadre, atleti, giovani, amici da tutto il mondo”. Un uomo – dice – “con il cuore di pastore: profondamente umano, con un umorismo vivace e affettuoso, sempre pronto con una battuta, specialmente con i ragazzi. Ma dietro quella semplicità c’era una forza interiore grande. Il nome che ha scelto – Francesco – racconta il suo stile e la sua visione: un Papa che ha voluto una Chiesa povera per i poveri, che ha messo al centro misericordia, pace, accoglienza, cura del creato”. Don Portarulo raccontava al pontefice della comunità italiana a New York, di come stava crescendo, di quanta “speranza ed entusiasmo c’era tra la gente. Era felice. Mi disse: ‘Prega per me. E fai pregare tutta la comunità. Ed io prego per voi!’. Ora noi continuiamo a pregare per lui. Ma sono certo che anche lui continuerà a pregare per noi, come ha sempre fatto. Il suo cuore era già nel Cielo, anche quando camminava accanto a noi”.

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