Papa Francesco: don Gabrieli (Parola di Vita), “un pontificato tra le periferie del mondo”

Il pontificato di Papa Francesco  è “stato orientato anche dagli eventi che lo hanno contrassegnato: il fenomeno delle migrazioni, il Covid, le guerre e quei conflitti che lui ha chiamato la terza guerra mondiale a pezzi, dall’emergenza di accogliere il grido della terra e il bisogno di fraternità”. Lo scrive nell’editoriale per il settimanale “Parola di Vita” della diocesi di Cosenza-Bisignano il direttore don Enzo Gabrieli che sottolinea come dalla periferia del mondo il Papa ha “allargato lo sguardo verso le periferie esistenziali dell’umanità. Si è fatto voce di situazioni che non aveva certamente previsto ma che ha saputo interpretare. La sua profezia non è stata sempre capita”. Gabrieli cita le “tante prime volte, le scelte controcorrente (diremmo dal sapore profetico) apprezzate da tanti ma che hanno fatto discutere. Forse questo era il suo primo obiettivo, aprire riflessioni in contesti intorpiditi per chiedere a tutti di uscire dalle sicurezze del tempio e riprendere il cammino della strada e vivere con fedeltà il Vangelo. Il nome lo ha collocato immediatamente in quella scelta preferenziale per i poveri, per gli ultimi, per gli scartati, per quanti subiscono ingiustizie e violenze”. Le sue forti esortazioni – si legge nell’editoriale del numero in uscita domani dedicato interamente al Papa con un messaggio anche dell’arcivescovo di Cosenza-Bisignano, mons. Giovanni Checchinato – hanno toccato nervi scoperti della Chiesa e della società, ma chi parla deve mettere in conto che la parola di Dio non è incatenata e non può essere accondiscendente. La Parola è una spada, dice San Paolo. Ma papa Francesco l’ha mediata con il linguaggio della misericordia che è sempre inclusivo”.

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