“È morto sul campo, come mettendo tutte le sue energie proteso in un ultimo abbraccio, a Regina Coeli, in Piazza San Pietro, con gli ultimi come con i potenti, indistintamente. Una lezione indimenticabile, fatta di gesti, con poche parole e una benedizione, urbi et orbi, per tutti, per tutto il mondo. Lo piangiamo ma sappiamo che sta pregando per noi. Alla nostra università voleva bene, come noi a lui”. Così Francesco Bonini, rettore dell’Università Lumsa, commenta la morte di Papa Francesco. “Teniamo tra le tante due immagini”, ha proseguito il professore, spiegando: “Porte aperte, una dinamica, un esercizio, in entrata e in uscita, per incontrare tutti e per accogliere tutti. E poi avviare processi piuttosto che occupare spazi, così da fare riflettere, come un prisma piuttosto che una rotonda sfera, tutte le facce, tutte le luci, tutte le energie. Guardando sereni ad un futuro complesso, che è comunque affidata alle nostre mani e alla provvidenza, in questa Pasqua giubilare di Risurrezione”. “Questo tempo, il nostro tempo, il tempo in cui ci ha accompagnato, pungolando tutti e tutte a cambiare noi stessi e le (tante) cose che non vanno”, ha concluso Bonini.