In occasione dell’Africa Day, che ricorre il 25 maggio, Medici con l’Africa Cuamm ha presentato oggi a Milano, a Palazzo Marino, un nuovo e grande impegno, una mobilitazione per mettere al centro l’Africa e i suoi bisogni: “In movimento con l’Africa tra emergenza e sviluppo”. Accanto al Cuamm, primi ad accogliere l’invito, il comune e la diocesi di Milano, le Università, il Conservatorio, la società civile e tanti amici e sostenitori. Oltre 200 appuntamenti e momenti di sensibilizzazione in tutta Italia per coinvolgere tutti in una nuova sfida: formare 10.000 nuovi operatori sanitari in Africa.
Don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm, in vista dello speciale appuntamento dell’Annual Meeting previsto per il prossimo 4 novembre al Conservatorio di Milano, ha lanciato la grande sfida della formazione come alternativa alla fuga dall’Africa: “Il Covid prima, la guerra in Ucraina poi, la grave crisi globale che stiamo vivendo stanno piegando l’Africa, infragilendo anche quei pochi servizi esistenti. Il costo dei generi alimentari, della benzina, e di ogni bene è aumentato in modo vertiginoso. Noi qui vediamo solo una piccolissima parte del problema, solo il 5/10% degli africani arriva nelle nostre coste. L’80% migra nei paesi vicini, all’interno del continente. Come Cuamm non abbiamo la soluzione a questo problema, ma con l’aiuto di tutti, possiamo fare la nostra parte, dare delle risposte che passano attraverso la formazione di personale sanitario competente e motivato”.
“La Chiesa è per vocazione missionaria, la Chiesa di Milano, proprio negli anni in cui il Cuamm avviava i primi passi, mandava i primi missionari fidei donum, voluti dal cardinale Montini, allora alla guida della nostra diocesi – ha ricordato mons. Carlo Azzimonti, vicario episcopale della diocesi -. Il Cuamm è mosso dall’intento di promuovere questo continente, attraverso il suo sviluppo e il protagonismo delle sue persone, di ogni uomo e ogni donna. Non un aiuto calato dall’alto, ma uno scambio reciproco che noi appoggiamo e sosteniamo”.
“Non vogliamo che il nostro Annual meeting sia uno show o un momento vuoto, vogliamo renderlo concreto e utile per l’Africa. Per questo diamo il via, con l’Africa Day che si celebra dopodomani, a un movimento che coinvolgerà tantissime persone in Italia. E per rendere l’impegno ancora più concreto, il Cuamm nel 2023 si pone l’obiettivo di passare da 3.000 a 10.000 persone formate tra medici, infermieri, ostetriche, tecnici e agenti comunitari in Africa, perché la formazione è una delle strade del riscatto dell’Africa. Per formare un giovane infermiere l’impegno annuale è di 500 euro e di 3.000 per un medico: facciamo appello alla solidarietà di chi vuole credere in questa sfida per costruire strade di futuro, alternative alla fuga”, ha concluso don Carraro.