Giustizia riparativa: D’Andrea (Meic), “tessere relazioni equilibrate perché rispettose della dignità umana e pazientemente riparare gli strappi e le ferite che il male genera”

(Foto: Meic)

“È per noi tempo di ricerca di nuove strade e soluzioni adeguate alle sfide proposte dal contesto sociale in cui ci è stato dato di vivere”.
Con questo invito il presidente nazionale del Meic Luigi D’Andrea ha aperto ieri pomeriggio il convegno nazionale “‘E liberaci dal male’. Percorsi di giustizia e di riparazione in questo tempo” in svolgimento a Roma fino a domenica 24 marzo.
“La giustizia – ha aggiunto D’Andrea – esige la capacità di tutti di tessere relazioni equilibrate perché rispettose della dignità, che è in ogni persona umana, e di pazientemente riparare gli strappi e le ferite che il male genera all’interno del corpo sociale”.
Il presidente del Meic, citando l’editoriale che sarà pubblicato sul prossimo numero della rivista del movimento, “Coscienza”, ha richiamato l’opportunità che è data ai laici in questo tempo di Cammino sinodale della Chiesa”.
Giustizia: anche su questi temi il Cammino sinodale apre delle opportunità. “Il Cammino sinodale in corso, in Italia e nella Chiesa universale, che non del tutto impropriamente può essere considerato come un evento sostanzialmente ‘conciliare’, si presenta – ha osservato D’Andrea – come un’occasione propizia al riguardo: all’interno della dinamica sinodale dovremo immaginare e realizzare percorsi di non superficiale rinnovamento e coraggiosa riforma del nostro essere comunità di credenti pensanti, al servizio della Chiesa e del nostro Paese”.
Ed anche, ha continuato, sui temi che “interessano la nostra società come, appunto, il tema della giustizia che trattiamo in questo convegno”.

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