Diocesi: Potenza, profondo rammarico e sconcerto per quanto accaduto ieri in occasione della messa presieduta da mons. Ligorio nella chiesa della SS. Trinità

“L’arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo esprime profondo rammarico e sconcerto per quanto accaduto domenica 5 novembre in occasione della celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo mons. Ligorio nella chiesa della SS. Trinità di Potenza”. Comincia così il comunicato diffusa dall’arcidiocesi a seguito della contestazione di cui è stato vittima ieri l’arcivescovo. Nel sottotetto dell’edificio di culto, il 17 marzo 2010, venne ritrovato il cadavere di Elisa Claps. “La libertà di manifestazione del pensiero e quella di riunione – viene sottolineato – non possono mai trasmodare in offese, ingiurie, atti di sopraffazione della volontà e delle libertà altrui”. “La funzione religiosa – viene evidenziato – è stata, tra l’altro, ininterrottamente disturbata da urla, canti, musiche ad alto volume, a dispetto delle dichiarazioni della vigilia, da parte degli organizzatori, che il presidio si sarebbe svolto ‘nel più religioso silenzio’”. “La Chiesa – prosegue il comunicato – stigmatizza quegli atteggiamenti che si sono concretizzati anche in sputi all’indirizzo di chi ha preso parte alla funzione religiosa e non può tollerare altri comportamenti espressivi di odio, di violenza verbale e fisica e di derisione come quelli diretti all’indirizzo di quanti hanno partecipato alla S. Messa e anche del vescovo e dei sacerdoti. Il tutto è accaduto senza un adeguato dispositivo di sicurezza a garanzia dei diritti costituzionali”.
L’arcidiocesi “esprime, inoltre, a tutti i fedeli che hanno partecipato alla prima messa domenicale celebrata nella chiesa della SS. Trinità, presieduta da mons. Ligorio, un sentito ringraziamento. La santa messa è, per chi crede, il memoriale di Cristo che con la croce si è accollato la passione delle vittime della storia, compresa quella di Elisa, la cui tragedia fa ormai parte della storia della SS. Trinità custodendone la memoria, come auspicato da Papa Francesco”.
L’arcidiocesi “ribadisce – come ha ricordato anche l’arcivescovo nell’omelia – di aver riaperto la SS. Trinità su mandato di Papa Francesco e di aver portato avanti tutte le iniziative possibili per farlo in dialogo con la famiglia Claps”. “Contrariamente a quanto più volte divulgato – viene precisato nel comunicato –, l’arcivescovo ha promosso vari incontri con la famiglia Claps. Nell’ultimo incontro tenutosi il 1° agosto in casa loro, presenti il Vicario episcopale don Antonio Savone e don Marcello Cozzi, la famiglia ha tuttavia ritenuto di interrompere in maniera brusca ogni dialogo”. L’arcidiocesi “si interroga con amarezza a chi possa mai giovare questa continua contrapposizione da taluni alimentata ad arte e a fini speculativi, che lacera la comunità civile e religiosa e conferma la propria volontà, mai venuta meno, di riprendere il dialogo con la famiglia Claps”.

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