Incontro mondiale famiglie: Gabriella Gambino (Dic. laici, famiglia e vita) con il marito Giovanni Nuzzi, “la vita coniugale è una risposta, non è un obbligo”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“L’obiettivo auspicato dal Santo Padre è favorire un discernimento completo sulla vocazione al matrimonio per condurre a una decisione ponderata”. Così Gabriella Gambino, sottosegretario del Dicastero per i laici, famiglia e vita, che oggi, nella seconda giornata del X incontro mondiale delle famiglie, con il marito Giovanni Nuzzi, hanno letto e commentato alcuni passaggi della prefazione curata dal Papa al documento “Itinerari catecumenali per la vita matrimoniale”, promosso dallo stesso dicastero. Come ribadito dal testo presentato oggi a Roma, gli sposi devono essere accompagnati dalla comunità della Chiesa: “È necessario – hanno affermato Gambino e Nuzzi nel loro intervento – un accompagnamento almeno nei primi anni del catecumenato. È l’inizio di un cammino che avviene con la Chiesa. La grazia del sacramento agisce nella vita concreta e molte sono le cose da imparare. Meno male che abbiamo tutta la vita per impararle. La durata ‘per sempre’, in questo senso, è davvero un dono. Sposi e pastori insieme siamo chiamati a annunciare che la vita coniugale è una risposta, non è un obbligo, un aiuto per realizzare le esigenze dell’amore e percorrere la via della santità. Dobbiamo avere il coraggio per adoperarci al meglio per accompagnare i giovani alla bellezza della grazia. È una missione meravigliosa, ma è in gioco la vita dei nostri figli”.

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