G7: Oxfam, “in Africa orientale una persona rischia di morire di fame ogni 48 secondi”. Tassare gli extra profitti e cancellare il debito dei Paesi poveri

“Per porre fine alla fame che dilaga a livello globale e fronteggiare la crisi climatica, i Paesi del G7 devono intervenire con misure urgenti come la tassazione degli extra profitti realizzati dalle grandi aziende durante la pandemia, comprese quelle che stanno traendo enormi guadagni dall’aumento dei prezzi di energia e cibo. Dovrebbero altresì porre rimedio al grande fallimento di non essere riusciti a vaccinare almeno il 70% della popolazione in ogni parte del mondo entro metà 2022, come promesso un anno fa”. È l’appello lanciato da Oxfam ai leader del G7 che si riuniranno dal 26 giugno a Monaco di Baviera.
I Paesi in via di sviluppo, che ancora stentano a riprendersi dalla pandemia – denuncia Oxfam -, si trovano attualmente sull’orlo della bancarotta, a causa del rapido aumento dei prezzi di cibo e energia. Miliardi di persone lottano per sfamarsi, milioni vivono in condizione di grave insicurezza alimentare, ai limiti della carestia”.
L’aumento dei tassi di interesse nelle nazioni ricche sta alimentando allo stesso tempo la crisi globale del debito, con molti Paesi che non riescono più a farvi fronte e sono in questo momento a rischio default.
Nel 2022 il costo del servizio del debito per i Paesi più poveri del mondo è stimato in 43 miliardi di dollari, mentre nel 2021, il debito estero per i paesi a basso reddito rappresentava il 171% della spesa complessiva per la sanità, l’istruzione e la protezione sociale. “Per evitare la catastrofe – la richiesta di Oxfam -, è dunque fondamentale la cancellazione immediata dei pagamenti del debito a carico dei paesi a basso e medio reddito nel 2022 e 2023.
“La crisi alimentare in corso, sommata agli effetti della pandemia, è una catastrofe – ha rimarcato Gabriela Bucher, direttrice di Oxfam International -. Il G7 ha l’opportunità di stare dalla parte dei più e non delle poche grandi corporation o speculatori che stanno facendo grandi fortune sulle crisi. L’introduzione di imposte temporanee sugli extra-profitti e la cancellazione del debito estero che pesa come un macigno sulle economie più fragili sono interventi giusti per finanziare un efficace piano di azione per la lotta alla fame”.
È dunque “necessario che il G7 raddoppi gli aiuti per l’agricoltura e per la sicurezza alimentare, con un incremento di 14 miliardi di dollari all’anno. L’altra misura essenziale è la risposta all’appello globale delle Nazioni Unite per un finanziamento di 46 miliardi di dollari, al momento coperto per meno del 20%”, conclude Oxfam, denunciando che “siamo nel pieno di una crisi senza precedenti in Africa orientale – dove una persona rischia di morire di fame ogni 48 secondi – e in Africa occidentale, colpita dalla più dura crisi alimentare degli ultimi dieci anni, dove 27 milioni di persone stanno ora soffrendo la fame. La fame dilaga anche in altri Paesi dell’Africa, Medio Oriente e America Latina, alimentata da povertà, cambiamenti climatici, Covid-19 e conflitti”.

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