Ucraina: Scaglione, “Mosca si è imbarcata in un’avventura da sola contro mezzo mondo”. “Attentati su suolo russo potrebbero segnare l’inizio di una nuova fase”

“Dal punto di vista razionale, questa guerra la Russia non avrebbe mai dovuto cominciarla anche perché, nella migliore delle ipotesi, dal suo punto di vista, conquistando parti dell’Ucraina non vedrebbe cambiare nulla di sostanziale rispetto alle proprie esigenze di sicurezza”. Questa l’analisi Fulvio Scaglione, per anni corrispondente da Mosca, commenta al Sir l’attuale fase dell’invasione russa in Ucraina.
Lo scenario che si può ipotizzare per il prossimo futuro è quello nel quale “la Russia avrebbe di fatto ricostituito il muro di Berlino, non costituito più da mattoni, che la dividerebbe dall’Occidente: le parti che si guarderebbero in cagnesco, si spierebbero”. “Tagliare i ponti con l’Occidente è una cosa epocale, che segnerà la storia del Paese”, prevede il giornalista, che continua “a non vedere il profitto strategico di questa scelta intrapresa dalla dirigenza russa”.
Scaglione poi sottolinea come “l’Occidente combatte con l’esercito dell’Ucraina contro la Russia una battaglia decisiva e importante anche per noi e, a parte gli uomini, noi stiamo dando tutto – soldi, armi, intelligence e satelliti – agli ucraini”. “Oggi – osserva – la Russia si è imbarcata in un’avventura da sola contro mezzo mondo e, per ora, i Paesi che non sono contro la Russia non sono ancora a suo favore. Non l’aiutano, mentre chi è contro la Russia aiuta fortemente gli ucraini”. Il giornalista mette in evidenza come “in Occidente sono gli Stati Uniti che dettano le danze”. “In Ucraina – spiega – si sta svolgendo l’ennesimo capitolo del confronto tra americani e russi. Era chiaro fin dall’inizio, ora è sempre più evidente. D’altra parte Mosca ha sempre ritenuto quello governato da Zelensky un regime fantoccio comandato dagli Stati Uniti”. Scaglione invita a riflettere anche sul fatto che “continuiamo a non sapere niente di quello che succede ai militari ucraini, nessuno ha ancora parlato di un bilancio dei caduti in battaglia. È come se non fosse ancora morto nessuno, e non credo – purtroppo – sia così”. L’interesse “non è per una semplice conta per capire chi vince o chi perde, perché in realtà questa guerra avrà solo perdenti, ma per capire come vanno davvero le cose in Ucraina”. Infine, l’attenzione del giornalista è rivolta alla “campagna di attentati e sabotaggi – depositi di carburante incendiati, istituti di ricerca militare che bruciano – degli ucraini in territorio russo che potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase del conflitto attraverso la quale si cerca di impegnare i russi su un secondo fronte”.

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