Otto marzo: Fnopi, anche “giornata delle infermiere”, oltre il 76% dei professionisti sono donne. Mangiacavalli, “stop a divario salariale, aggressioni e sotto organico”

Domani 8 marzo, Giornata della donna, è anche “giornata delle infermiere”, professione “al femminile” dove le infermiere sono in Italia il 76,45% degli iscritti agli ordini professionali contro il 23,55% degli uomini, tuttavia in aumento (in tutto gli infermieri sono circa 456mila). Sono i dati resi noti dalla Fnopi che precisa: al Nord Ovest le infermiere sono l’83,83% degli iscritti agli albi, al Nord Est l’83,28% (ma in Trentino-Alto Adige raggiungono la percentuale più alta d’Italia con l’86,39%), al Centro il 77,64%, al Sud il 67,37% e nelle Isole il 64,38%.
Un trend che si conferma guardando la percentuale di neolaureati: il 76,9% donne nell’ultima sessione di lauree analizzata nel rapporto Almalaurea 2021. Diverso il discorso retributivo, dove le donne guadagnano in meno, sempre secondo Alamlaurea, circa il 12,8% rispetto agli uomini se si considera l’alto tasso di part time tra il sesso femminile, differenza che scende al -2,6% se invece si considerano solo i professionisti a tempo pieno.
Capitolo critico quello della violenza: sul posto di lavoro circa 180mila infermiere l’hanno subita negli anni e per oltre 100mila si è trattato di un’aggressione fisica. “Si dovrebbero prevedere pene anche più severe per chi aggredisce verbalmente e fisicamente un professionista sanitario donna sul luogo di lavoro – dice la presidente Fnopi Barbara Mangiacavalli – prevedendo la questione di genere e l’aggravante del pericolo che nell’azione possono correre gli assistiti. Ma si devono anche prevenire le aggressioni non fisiche regolamentando, ad esempio, l’uso dei social nei luoghi di lavoro e rispetto all’attività professionale per evitare commenti, furti di identità e proposte inappropriate”. Dalla presidente Fnopi l’invito, infine, “a considerare con più attenzione la carenza di personale e lo sforzo che a quello in servizio è richiesto per coprire tutte le necessità dei servizi e i bisogni di salute dei cittadini”. Anche per questo la Federazione ha indetto gli Stati generali dell’infermieristica che “consentiranno l’analisi puntuale di tutte le incongruenze del sistema e di proporre i giusti correttivi”.

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