Otto marzo: Acli Roma, “In bilico sì… a terra mai” lo slogan. Borzì, “con il pensiero alle donne coinvolte nel conflitto in Ucraina”

“In bilico sì… a terra mai”, con questo slogan e una cartolina di sensibilizzazione dedicata, le Acli di Roma vogliono celebrare la Giornata internazionale della donna che ricorre domani. Un messaggio speciale, che vuole sottolineare quanto sia ancora lunga la strada da fare per garantire all’universo femminile il pieno riconoscimento dei propri diritti e del proprio valore, ma anche celebrare il grande coraggio delle donne capaci di non perdere mai l’equilibrio.
Una vicinanza e un sostegno che non si limita alla giornata dell’8 marzo, ma che le Acli di Roma offrono ogni giorno, attraverso lo sportello di orientamento per le vittime di violenza e stalking del “Progetto Fiore di Loto”, le iniziative del percorso “E…vento di donna”, la presa in carico delle donne in condizioni di povertà economica oppure il punto di accoglienza e orientamento presso gli ambulatori di ginecologia del Policlinico Gemelli. Servizi che nell’ultimo anno hanno permesso alle Acli di Roma di prendersi cura di oltre 2.000 donne in condizioni di estrema fragilità.
“Durante la pandemia – afferma Lidia Borzì, presidente delle Acli Roma – abbiamo visto tutto il talento e la determinazione di quelle donne, impegnate in alcuni ambiti messi a dura prova dalla pandemia, hanno risposto ‘presente’, mettendo in campo ancora più passione ed energia. Ma restare in equilibrio richiede un grande sforzo fisico e mentale”. Per questo, prosegue, “non possiamo più permetterci di mancare l’appuntamento con due parole chiave, corresponsabilità e cambiamento culturale. Le due forze agenti che la società civile ha il dovere di imprimere in ogni sua dimensione per coltivare un terreno fertile che tuteli e difenda pienamente la dignità e la centralità delle donne. Per offrire a ognuna un presente e un futuro sinonimo di certezze e stabilità”.
“In questa giornata – conclude Borzì – vogliamo inoltre dedicare un pensiero alle donne che in questo momento si trovano coinvolte nel conflitto in Ucraina e in tutti i conflitti che macchiano di sangue il pianeta, e che le portano a rischiare la propria vita a causa dell’insensatezza di ogni guerra ma alla quale spesso rispondono con azioni di accoglienti e coraggiose”.

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