Cammino sinodale: mons. Gisana (Piazza Armerina), “sollecita l’impegno per la comunione fraterna”

“La sinodalità sollecita l’impegno per la comunione fraterna, segno di un autentico camminare insieme”. Lo scrive il vescovo di Piazza Armerina, mons. Rosario Gisana, che sottolinea come questo stile di vita cristiana sia sostenuto dalla presenza dello Spirito “elargitore di sapienza nella distribuzione di carismi e consolatore che educa al discernimento, al consenso e alla recezione”.
In un documento dal titolo “Camminare insieme: una profezia ecclesiale”, il presule afferma che “le decisioni sinodali rispondono a uno stile che sottintende un cambiamento di mentalità condiviso dalla totalità dei fedeli”. “La loro partecipazione – spiega – deve essere rappresentativa di tutti, in particolare dei poveri che non hanno voce e sono emarginati. È necessario coinvolgerli, pensando concretamente luoghi, spazi e modi, affinché la loro unzione condivisa permetta di capire meglio il mistero di Dio e la sua azione benefica per la Chiesa e nel mondo”. “Perché il cammino di una Chiesa possa dirsi sinodale, è importante che vi sia la partecipazione di tutti i credenti – aggiunge mons. Gisana – che devono accettare mutuamente di ascoltarsi, poiché l’uno e l’altro hanno da condividere qualcosa che appartiene allo Spirito di Dio. La loro presenza è essenziale, sia perché consente di realizzare l’unità del corpo di Cristo, sia perché l’interazione di ciascuno genera nel corpo quell’armonia che è l’effetto visibile della sinodalità che ha dunque lo scopo di recepire quanto lo Spirito suggerisce alla Chiesa”.
Infine, soffermandosi sullo stile sinodale il vescovo spiega che sceglierlo “vuol dire, in senso pastorale, accettare la guida dello Spirito Santo, consapevoli che gli orientamenti sono disposti dalla sua divina presenza”. “Le decisioni vengono prese praticando l’ascolto vicendevole, equivalente al non parlare da sé”.

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