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Papa Francesco: udienza, “un atteggiamento del cristiano è stare attento alle visite del Signore, che passa nella nostra vita”

“Un atteggiamento del cristiano è stare attento alle visite del Signore: il Signore passa nella nostra vita, con l’ispirazione a essere migliore”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in Aula Paolo VI e dedicata alla vecchiaia e all’esempio di Simeone e Anna. “La loro ragione di vita, prima di congedarsi da questo mondo, è l’attesa della visita di Dio”, ha spiegato Francesco: “Aspettavano che venisse Dio a visitarli, cioè Gesù. Simeone sa, per una premonizione dello Spirito Santo, che non morirà prima di aver visto il Messia. Anna frequenta ogni giorno il tempio dedicandosi al suo servizio. Entrambi riconoscono la presenza del Signore nel bambino Gesù, che colma di consolazione la loro lunga attesa e rasserena il loro congedo dalla vita. Questa è una scena di incontro con Gesù e di congedo”. “La fedeltà dell’attesa affina i sensi”, ha fatto notare il Papa: “Del resto, lo sappiamo, lo Spirito Santo fa proprio questo: illumina i sensi. Lo Spirito è capace di fare questo: acuisce i sensi dell’anima, nonostante i limiti e le ferite dei sensi del corpo. La vecchiaia indebolisce, in un modo o nell’altro, la sensibilità del corpo: uno è un po’ cieco, uno è un po’ sordo… Tuttavia, una vecchiaia che si è esercitata nell’attesa della visita di Dio non perderà il suo passaggio: anzi, sarà anche più pronta a coglierlo, avrà più sensibilità per accogliere il Signore quando passa”. Poi il Papa ha citato a braccio una frase di Sant’Agostino: “Ho paura di Dio quando passa, ho  paura di non accorgermene e di lasciarlo passare”. “E’ lo  Spirito Santo che prepara i sensi per capire quando il Signore ci sta facendo una visita, come ha fatto con Simeone e Anna”, ha proseguito Francesco, secondo il quale “oggi abbiamo più che mai bisogno di questo: di una vecchiaia dotata di sensi spirituali vivi e capace di riconoscere i segni di Dio, anzi, il Segno di Dio, che è Gesù. Un segno che ci mette in crisi – Gesù ci mette in crisi , perché è segno di contraddizione – ma che ci riempie di letizia”. “La crisi non necessariamente porta alla tristezza: a volte essere in crisi ti dà la pace”, ha aggiunto a braccio.

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