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Nagorno-Karabackh: Mijatovic (Consiglio d’Europa), “preoccupata per la situazione umanitaria. Si ripristini il movimento nel corridoio Lachin”

Ripristinare con urgenza il movimento lungo il corridoio Lachin e prevenire un deterioramento della situazione umanitaria nel Nagorno-Karabackh: è quanto chiede oggi anche il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatović. In una nota afferma di seguire “da vicino” la situazione nella regione, isolata dal 12 dicembre quando questa strada è stata bloccata. “Sono preoccupata che la prolungata interruzione della circolazione delle persone, impedendo ad alcune di raggiungere le proprie case, e l’accesso a beni e servizi essenziali, comprese le scorte alimentari e le cure mediche urgenti, minacci il godimento dei diritti umani da parte della popolazione del Nagorno-Karabakh”, ha detto la commissaria. Mijatović chiede che “tutte le parti interessate evitino l’escalation delle tensioni” e che “le autorità competenti propongano modalità di accesso efficaci e flessibili che consentano a tutti gli attori interessati, compreso il mio ufficio, di raggiungere in via prioritaria coloro che necessitano di assistenza umanitaria e tutela dei diritti umani”. E dichiara: “Sono pronta a impegnarmi con tutti gli interlocutori rilevanti per aiutare a superare le sfide esistenti”. Nei giorni scorsi si era levata, tra le altre levate, la voce di Papa Francesco; in una lettera, la Conferenza delle Chiese europee (Kek) e il Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc) avevano chiesto l’intervento dell’Alto rappresentante Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell, per aiutare il popolo di etnia armena, tagliato fuori da vie di comunicazione.

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