Energie rinnovabili: Pichetto (Mase), “moltiplicarle per tutelare Capitale naturale. Biodiversità vero tesoro nazionale”

“Lo sviluppo delle energie rinnovabili non è solo una necessità per fare la nostra parte nel contrasto globale ai cambiamenti climatici, ma anche una priorità nazionale che mette assieme tutela dell’ambiente e interessi energetici nazionali. Sarà nostro compito far sì che questa moltiplicazione di rinnovabili, essenziale per l’ambiente italiano e la battaglia globale sul clima, avvenga senza conflittualità con i territori e senza entrare in contrasto con le esigenze di tutela della nostra biodiversità, dei nostri ecosistemi”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, intervenendo alla riunione plenaria del Comitato per il Capitale naturale, convocata per l’approvazione del Quinto Rapporto sullo stato del Capitale naturale in Italia.
“Il nodo energetico è strettamente connesso con le politiche di tutela della biodiversità e, quindi, con la salvaguardia di quel Capitale naturale, un vero tesoro di cui l’Italia è ricchissima e che va protetto, valorizzato e implementato. Se la nostra priorità è la difesa dall’inquinamento industriale e civile, così come la lotta al surriscaldamento globale che incide sulla biodiversità e la danneggia gravemente, allora dobbiamo installare ogni anno 12 gigawatt di nuove rinnovabili”, ha osservato il responsabile del Mase.
“Semplificare le procedure burocratiche – ha continuato il ministro – non significa allentare i controlli o dire ‘sì’ a tutto. Siamo in questa condizione di dipendenza energetica anche perché per troppi anni si è detto ‘no’ a tutto. Dobbiamo semplificare ma al contempo mantenere intatte le tutele per le aree delicate, fragili, sensibili, di particolare interesse paesaggistico. Ci vuole buona volontà, disponibilità, sensibilità culturale e ambientale”. “La tutela degli ecosistemi ha bisogno di risorse aggiuntive: per questo nell’ultima riunione dei ministri dell’ambiente dell’Ue ho proposto la creazione di un fondo Ue dedicato agli interventi per la salvaguardia della biodiversità”.
Pichetto ha ricordato che questo Rapporto in via di approvazione è il primo da quando nella Carta Costituzionale, all’articolo 9, è entrata la “tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi”, “con una postilla lungimirante che dà anche il senso etico della norma e cioè che la salvaguardia dei beni naturali è garantita anche ‘nell’interesse delle future generazioni’”.
“È una missione – ha spiegato il ministro riferendosi alla tutela ambientale – che deve permeare tutte le attività umane, così come il legislatore nella Costituzione ha delineato con il principio introdotto anche nell’articolo 41, quello dell’attività economica, che “non può svolgersi in modo da recare danno all’ambiente”, con il suo indirizzo a fini sociali e ambientali”.
“È l’indicazione – ha concluso Pichetto – di un percorso chiaro in direzione dello sviluppo sostenibile, pienamente recepita in questo Quinto Rapporto”.

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