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Consiglio d’Europa: Forum mondiale, “Democrazia: una nuova speranza?”. Ucraina “prima linea della libertà”

“Abbiamo bisogno che i giovani leader prendano posizione. C’è speranza nei giovani”. Così la segretaria generale del Consiglio d’Europa, Marija Pejčinović Burić, ha concluso il suo intervento al Forum mondiale sulla democrazia che si è aperto oggi a Strasburgo. E proprio “Democrazia: una nuova speranza?” è il tema dei lavori che proseguiranno fino a mercoledì 9 novembre e che hanno portato nella sede dell’istituzione pan-europea intellettuali, politici, attivisti, esperti e tanti giovani di tutto il mondo. Un minuto di silenzio per onorare gli ucraini che hanno perso la vita dal 24 febbraio a oggi ha fermato la mattinata. Nei dibattiti, più volte l’Ucraina è stata citata come “prima linea della democrazia e della libertà”. Le parole di Sviatlana Tsikhanouskaya, la leader del movimento democratico bielorusso, hanno reso le riflessioni ancora più concrete: serve un “mondo unito, fermo e coerente nella lotta alla tirannia”, ha spiegato Tsikhanouskaya, insistendo sulla necessità che le aziende tecnologiche agiscano per “combattere la propaganda ostile e educare le persone su cosa sia la democrazia”. Nel dibattito e con gli interventi dei giovani provenienti da tutto il mondo, sono entrate nell’emiciclo le fragilità democratiche del mondo, a partire dai Balcani, fino all’Afghanistan, all’Iran, alla Cina, alla Mongolia. Proprio una giovane afghana ha raccontato le sofferenze del suo popolo e ha denunciato “il silenzio internazionale” che lo avvolge.

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