Kazakistan: Acs, appello dei vescovi cattolici per la pace nel Paese. Domani preghiera nelle parrocchie per le vittime

In occasione della giornata nazionale di lutto proclamata in Kazakistan lunedì 10 gennaio, con un messaggio diffuso dalla televisione nazionale, l’arcivescovo Tomasz Peta, dell’arcidiocesi di Maria Santissima di Astana, sede episcopale della Chiesa cattolica che copre il territorio settentrionale del Kazakistan, ha esortato i suoi concittadini “a fare tutto il possibile per risolvere pacificamente l’attuale crisi del Paese”. Nel messaggio in lingua russa, inviato alla fondazione di diritto pontificio Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs), il presule ha ricordato i tragici incidenti delle ultime settimane, nel corso dei quali quasi 200 persone hanno perso la vita. “Piangiamo le vittime” ha aggiunto ripetendo la preghiera di Papa Francesco domenica all’Angelus quando ha parlato degli incidenti in Kazakistan. Fonti consultate da Acs riferiscono che la situazione ad Astana è al momento abbastanza tranquilla, mentre Almaty, nel sud del Paese, dove gli scontri sono stati più gravi, segnala ancora difficoltà nelle comunicazioni via Internet e tramite dispositivi mobili. Nonostante queste difficoltà il vescovo di Almaty e Presidente della Conferenza episcopale del Kazakistan, mons. José Luis Mumbiela, si è potuto unire all’appello alla preghiera nella giornata nazionale di lutto per le vittime: “Vogliamo ricordare nelle nostre preghiere coloro che hanno sofferto di più durante l’ultima settimana. Durante quei giorni e quelle notti, Almaty era nebbiosa a causa delle condizioni meteorologiche, ma c’era nebbia anche nel cuore di molte persone”, ha detto il presule in un messaggio in lingua russa, inviato ad Acs. “Dobbiamo ricordare – ha dichiarato – che la pace è nelle nostre mani e dipende da noi. Beati gli operatori di pace. Non ci limitiamo a pregare per la pace, ma creiamo pace per gli altri con l’aiuto di Dio. Cerchiamo di ricostruire il Kazakistan che tutti sogniamo insieme, con tutta la gente di questo Paese e di questa città, un Kazakistan internazionale e interreligioso, un Kazakistan di pace e armonia”. Un ricordo delle vittime è arrivato anche da mons. Adelio Dell’Oro, Vescovo di Karaganda, nel centro-est del Paese, diocesi dove ci sono state diverse vittime: “La violenza non condurrà a una nuova società, a un nuovo mondo”.

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