Coronavirus Covid-19: Fiaso, allarme posti letto negli ospedali con +32% di ricoveri nell’ultima settimana

In una settimana i ricoveri Covid negli ospedali sentinella Fiaso sono cresciuti del 32%. “È la più veloce accelerazione registrata in due mesi dal monitoraggio degli ospedali sentinella della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere”, spiega una nota della Fiaso diffusa oggi. L’ultimo report comprende 20 strutture sanitarie e ospedaliere e 4 ospedali pediatrici distribuiti su tutto il territorio italiano. La rilevazione è stata effettuata in data 11 gennaio e riguarda un totale di 2.183 pazienti adulti e 120 pediatrici.
Il report, viene spiegato, evidenzia un aumento dei ricoveri, pari al 32%, con una decisa accelerazione rispetto alla scorsa settimana quando l’incremento era stato del 26%. “Un dato – viene osservato – in linea con l’aumento dell’incidenza registrato nelle ultime settimane e che pone un allarme sui posti letto riservati all’assistenza di pazienti positivi al Sars-Cov-2”.
“Alla luce dell’andamento epidemiologico, l’impegno delle Aziende sanitarie e ospedaliere è notevole e lo sarà di più anche in considerazione di una nuova classe di pazienti che, positivi al virus Sars-Cov-2, hanno una patologia di base per la quale è necessaria l’assistenza sanitaria specialistica”, dichiara il presidente della Fiaso, Giovanni Migliore. “La presenza di pazienti positivi ma con altre malattie, infatti, impegna ancora di più le aziende da un punto di vista organizzativo”, prosegue Migliore, evidenziando che “si tratta di pazienti che sono positivi e impegnano posti letto Covid ma hanno bisogno di un’assistenza interdisciplinare che ci obbliga, dunque, a duplicare i percorsi organizzativi”. Per il presidente della Fiaso, “sarà necessario individuare strutture assistenziali dove, attraverso l’intervento di più specialisti insieme dal cardiologo al neurologo fino all’ortopedico, questi pazienti possano trovare risposte: dovrà essere lo specialista a spostarsi verso il paziente e non il contrario”. “L’alto numero di contagi – conclude Migliore – impone comunque provvedimenti che limitino la circolazione del virus e che incentivino ulteriormente le vaccinazioni e le somministrazioni di terze dosi”.

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