Coronavirus Covid-19: Fiaso, cresciuti del 18% i ricoveri in terapia intensiva, il 67% sono pazienti non vaccinati

In una settimana la crescita nelle terapie intensive negli ospedali sentinella Fiaso è stata del 18%. “La proporzione tra pazienti vax e no vax rimane stabile: i non vaccinati ricoverati in rianimazione sono il 67% del totale. La metà di no vax, il 54%, prima di finire in ospedale, godeva di buona salute e non aveva comorbidità. Di contro i vaccinati in terapia intensiva sono il 33%: due su tre sono affetti da altre gravi patologie che potrebbero aver determinato una ridotta efficacia del vaccino e per l’85% dei casi sono persone a cui sono state somministrate due dosi di vaccino da oltre 4 mesi e non hanno ancora ricevuto la terza dose”. È quanto ha rilevato la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere nell’ultimo report relativo a 20 strutture sanitarie e ospedaliere e 4 ospedali pediatrici distribuiti su tutto il territorio italiano. La rilevazione è stata effettuata in data 11 gennaio e riguarda un totale di 2.183 pazienti adulti e 120 pediatrici.
Nei reparti ordinari di area medica, incluse le subintensive, la crescita maggiore di ricoveri – viene spiegato – riguarda i soggetti vaccinati e, in ragione di tale aumento, la proporzione dei vaccinati (55%) fra i ricoverati in area medica supera quella dei non vaccinati (45%). “Un dato che va letto attentamente”, osserva la Fiaso: “Le infezioni ampiamente circolanti al momento incontrano più facilmente, come è logico, la massa di vaccinati molto più estesa rispetto ai non vaccinati ed è normale che i più fragili fra i primi possano ammalarsi e finire in ospedale ma con sindromi non gravissime o, pur se positivi al Sars-Cov-2, essere ricoverati per altre malattie”.
“Della gran massa dei vaccinati, una parte di soggetti particolarmente fragili si ammalano e possono essere ricoverati, ma è veramente piccolo il numero di coloro che ha problemi molto gravi e finisce in rianimazione”, prosegue la Federazione: “Il 72% dei vaccinati ricoverati, infatti, è affetto da gravi comorbidità, mentre circa la metà dei pazienti non vaccinati (47%) era in completa buona salute prima del Covid”. Permane, inoltre, la differenza di età fra vaccinati e non: i primi hanno in media 71 anni, i secondi 65 anni.
Relativamente ai pazienti pediatrici, invece, nella settimana 4-11 gennaio la crescita dei ricoveri sembra essersi arrestata. Dal focus della Fiaso emerge che l’età media ponderata è di 4,3 anni. La classe di età maggiormente colpita si conferma essere quella 0-4 anni, a essere colpiti sono in particolare i bambini molto piccoli, fra 0 e 6 mesi, che costituiscono il 42% dei pazienti pediatrici ricoverati. “Dei bambini nei primi sei mesi di vita il 24% aveva entrambi i genitori vaccinati, il 37% il solo padre, il 10% la sola madre, il restante 29% nessun genitore vaccinato. Significa che nella fascia di età fra 0 e 6 mesi ben il 76% dei piccoli ricoverati aveva almeno un genitore non vaccinato”.

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