Bulgaria: i vertici dello Stato in quarantena. Positivo il presidente del Parlamento. Record di contagi nel Paese

(Foto Presidenza della Repubblica di Bulgaria)

Ventotto esponenti delle massime autorità bulgare in quarantena dopo la seduta del Consiglio consultivo sulla sicurezza nazionale presso la Presidenza della Repubblica di Bulgaria, inclusi il presidente Rumen Radev, il primo ministro Kiril Petkov, e quattro ministri – della Difesa, degli Interni, degli Esteri e delle Finanze –, rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari, il capo dell’esercito, i direttori dei servizi segreti. Dopo una sessione del Consiglio, organo consultivo della Presidenza su questioni di sicurezza nazionale, durata cinque ore nella sera del 10 gennaio il presidente del Parlamento, Nikola Minchev, non si è sentito bene e il test molecolare effettuato è risultato positivo. Questa la ragione che ha fatto scattare l’allarme e obbligato a casa da oggi, 12 gennaio, i vertici bulgari. Per ora tutti si sentono bene e continuano a distanza i loro doveri amministrativi. Secondo le ultime disposizioni, la quarantena dura sette giorni ma i vaccinati con la terza dose possono uscirne se presentano un test molecolare negativo. Oggi in Bulgaria sono registrati più di 7.000 casi nuovi di infettati, un record dall’inizio della pandemia mentre i vaccinati rimangono all’appena il 30%. Molto preoccupante è la situazione nella capitale Sofia, città con oltre 1,5 milioni di abitanti dove da oggi gli ospedali non fanno più interventi pianificati ma solo casi urgenti.
Il Consiglio di sicurezza era dedicato all’integrazione dei Balcani occidentali nell’Ue e il ruolo della Bulgaria nell’allargamento e nel processo di stabilizzazione e associazione della Repubblica della Macedonia del Nord e dell’Albania. A causa di questioni bilaterali irrisolte dal 2019 Sofia ha bloccato il cammino europeo della Macedonia del Nord.

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