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Regno Unito: i vescovi contro la legge sul suicidio assistito. Mons. Sherrington, “attacco senza precedenti contro la santità della vita”

“Nelle prossime settimane, quando la legge della baronessa Meacher tornerà alla Camera dei Lord, ci troveremo ad affrontare un attacco senza precedenti contro la santità della vita”. Comincia così la lettera aperta scritta a cinque milioni di cattolici inglesi dal vescovo John Sherrington, responsabile del settore vita per la Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, che chiede ai fedeli di pregare perché la legislazione sul suicidio assistito venga sconfitta e di scrivere ai Lord spiegando perché si oppongono alla legislazione, usando anche esperienze personali. La legge, che aveva cominciato il suo iter presso la Camera alta del parlamento britannico lo scorso maggio, propone che ad essere aiutati a morire siano adulti malati in stato terminale, sani di mente, che potranno scegliere come e dove morire. A dare il via libera alla loro richiesta saranno due medici e un giudice dell’Alta corte. Venerdì 22 ottobre verrà avviata la seconda fase del processo legislativo quando i Lord cominceranno a discutere la legge che verrà presentata dalla baronessa Meacher. Anche se per entrare in vigore la legislazione deve essere approvata dalla Camera di Comuni è molto preoccupante che la Camera alta discuta l’argomento che riceve, così, molta pubblicità sui media britannici. L’ultimo tentativo di legalizzare il suicidio assistito, in Gran Bretagna, risale al 2015 quando la legge Marris venne sconfitta, con 330 voti contro 118, alla Camera dei Comuni.

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