Diocesi: mons. Mazzocato (Udine), dopo la pandemia dopo la pandemia “ripartire in un’azione missionaria convinta”

“Ripartire in un’azione pastorale e missionaria convinta, pur in mezzo alle conseguenze della pandemia che sembrano, a volte, svuotare le nostre reti”. È quello che ha chiesto mons. Andrea Bruno Mazzocato, arcivescovo di Udine, nell’omelia pronunciata questo pomeriggio in occasione del tradizionale pellegrinaggio diocesano di Castelmonte, nel corso del quale ha consegnato ai fedeli la nuova lettera pastorale dal titolo “Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca (LC 5,4). Alla Chiesa udinese chiamata a riaccendersi di passione missionaria”. “L’esperienza della pandemia con tutte le sue conseguenze ci sta mettendo alla prova”, ha detto l’arcivescovo: “Da questa prova desideriamo uscire vincitori non rimanendo seduti dentro la barca, tra le reti che possono sembraci vuote e inutili. Torniamo a gettare, in questo nostro Friuli, la rete della predicazione del Vangelo, dell’esperienza spirituale e liturgica, della solidarietà con chi ha più bisogno”. “Solo la fede, dono dello Spirito Santo, ci assicura che la Parola di Gesù è più sicura e affidabile di ogni calcolo di buon senso umano”, ha ricordato mons. Mazzocato: “È l’unica forza che può spingere i sacerdoti, i catechisti, gli animatori, i volontari della carità a ripartire nel loro servizio pastorale e missionario anche se le risposte delle persone appaiono scoraggianti e gli sforzi sembrano obiettivamente inutili. I programmi pastorali delle nostre comunità – anche il progetto diocesano delle collaborazioni pastorali – hanno bisogno di un’anima che si chiama fede; hanno bisogno di operatori pastorali abitati da una fede viva in Gesù e nella sua parola”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia