Diocesi: mons. Renna (Cerignola), “nella misura in cui il Vangelo penetra nel buio, nel disordine e nello scompiglio, il cosmo e l’umanità vedono la luce”

“Ci porremo in ascolto gli uni degli altri per intendere cosa lo Spirito Santo dice a ciascuno, con quell’intuito che ci viene dalla fede battesimale circa l’annuncio del Vangelo e la catechesi, in questo tempo segnato da grandi cambiamenti nella vita della famiglia, a causa della pandemia”. Lo ha detto, ieri sera, mons. Luigi Renna, vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano, nei primi vespri della solennità di Maria Santissima di Ripalta, che si celebra oggi in diocesi, facendo riferimento al cammino sinodale, “un percorso fatto, nella reciprocità, di ascolto della Parola, a partire dai consigli pastorali diocesano e parrocchiali, e aperto sempre più alle nostre assemblee”, “fin dall’inizio dell’anno liturgico, in Avvento”, realizzato “in comunione con tutte le Chiese che sono in Italia”.
“Fare tesoro dell’esperienza di fede dei fratelli: questa è sinodalità – ha spiegato il presule -. ‘Sinodo’ significa ‘camminare insieme’ e cosa è la nostra vita ecclesiale se non un camminare con i fratelli e con le sorelle che Dio ci ha posto accanto, guidati dallo Spirito Santo?”.
Ieri mons. Renna ha anche consegnato la nuova lettera pastorale intitolata “La Pentecoste continua… Rinnovarci nel cammino sinodale e nell’annuncio del Vangelo”. Facendo riferimento all’icona rappresentata in copertina nella lettera pastorale, un’antica rappresentazione orientale della Pentecoste, ha evidenziato: “Nella misura in cui il Vangelo penetra nel buio, nel disordine e nello scompiglio, il cosmo e l’umanità vedono la luce”. Nell’icona non c’è la Madonna: “Mi piace interpretare l’icona nella quale Maria è rappresentata dal Collegio apostolico, che è la Chiesa stessa. Lo spirito materno e generativo di Maria è presente nella Chiesa riunita”.
Infine, l’invito: “Camminiamo sulla strada della sinodalità: è la strada che ci indica Maria, l’Odegitria, mostrandoci Cristo, la Via; è la strada che ci indica la Chiesa. Seguiamola convertendoci ad una comunione sincera, superando le sordità e il mutismo che possono caratterizzare le nostre vite, lasciandoci ‘aprire’ da quell’’Effatà’ che risuona sulle labbra di Cristo e che ci invita ad essere capaci di ascolto e di parola. Che la Vergine santa ci aiuti a camminare così, come fratelli e sorelle”.

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