Società: Bruni (The Economy of Francesco), “l’economia dell’azzardo uccide soprattutto i più fragili e i più poveri”

“È una vera e propria piaga del Paese che dopo la pandemia, è tornata ancora più forte di prima”: lo denuncia Luigino Bruni, ideatore della mobilitazione contro l’azzardo, promossa oggi, e coordinatore di “The Economy of Francesco”. “L’economia dell’azzardo uccide soprattutto i più fragili e i più poveri, crea dipendenza, imbruttisce i centri storici delle nostre città, trasforma lo sport in una bisca di scommesse e sottrae 88 miliardi l’anno all’economia di chi lavora onestamente. L’azzardo è nemico del bene comune e vanno, perciò, premiati quei gestori di bar che hanno rinunciato alle slot e ai vari giochi d’azzardo, per sostenere un’economia sana, promuovere il gioco positivo e ritornare ai quei valori di una socialità diretta e pulita”.
Ad Assisi, in Umbria, cuore dell’Italia e del movimento internazionale The Economy of Francesco, la motivazione è comprensibilmente ancora più forte. “La società civile resiste al potere idolatrico del denaro come testimoniano quei baristi che rifiutano di vendere i prodotti dell’azzardo nei loro esercizi commerciali – sottolineano Giada Rosignoli e Gabriele Sarnari, due giovani aderenti al gruppo di The Economy of Francesco – e noi consumatori possiamo scegliere questi bar liberi. La pandemia ci aiuta a capire che non ci può salvare da soli. Bisogna puntare a cambiare le regole del gioco del sistema economico-sociale. Oggi, 10 luglio è l’occasione di prendere sul serio l’invito di Papa Francesco: ‘Nessuno si salva da solo. Voi non potete restare fuori da dove si genera il presente e il futuro. O siete coinvolti o la storia vi passerà sopra’”.

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