Obolo San Pietro: p. Guerrero (Santa Sede), “tra 2015 e 2019 raccolta diminuita del 23%”

“Nel 2021, da quando è sotto la supervisione e il controllo della Segreteria per l’Economia, fino ad oggi l’Obolo ha ricevuto 21 milioni di euro in donazioni (qualcosa potrebbe ancora esserci dell’anno scorso che è arrivato in ritardo)”. Lo dice il prefetto della Segreteria per l’Economia, p. Juan Antonio Guerrero Alves, in un’intervista a Vatican News nella quale illustra i dati della raccolta e l’impiego dei fondi dell’Obolo di San Pietro, alla vigilia della tradizionale colletta di sostegno alla carità e del servizio del Papa per la Chiesa universale: “La gente ha diritto di sapere come spendiamo il denaro”, osserva il gesuita. “Di questi – aggiunge -, 8 milioni di euro sono stati distribuiti per l’evangelizzazione o per progetti sociali a sostegno delle Chiese bisognose, principalmente in Paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina. Lo sviluppo della prima metà dell’anno, quando vengono fatte più donazioni dirette, dovrebbe essere simile agli anni precedenti”.
Guardando agli ultimi anni, il prefetto segnala che “tra il 2015 e il 2019 la raccolta è diminuita del 23%”. “Oltre a questa diminuzione, nel 2020, il primo anno di Covid, le entrate dell’Obolo sono state inferiori del 18%. È probabile che la crisi legata alla pandemia si faccia sentire ancora quest’anno – riferisce -. Alcune donazioni ricevute hanno una precisa destinazione finale, altre sono offerte per il Santo Padre in generale. Nel 2019 la raccolta dell’Obolo è stata di 53,86 milioni di euro, così ripartiti: 43 milioni nel fondo generale dell’Obolo e 10,8 milioni con destinazioni particolari per situazioni di bisogno nella Chiesa e nel mondo. Nel 2020 la raccolta è stata di 44,1 milioni di euro così ripartiti: 30,3 milioni per l’Obolo generale e 13,8 milioni per destinazioni particolari”.

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