Giornata per il Libano: mons. Farrell (Pont. Cons. unità cristiani), “superamento di ogni visione di parte per costruire il bene di tutti e salvaguardare la vocazione specifica” del Paese

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Un momento di intensa comunione nell’affrontare la grande sfida comune, il superamento di ogni visione di parte per costruire il bene di tutti e salvaguardare la vocazione specifica del Libano nel variegato quadro religioso e sociale del Medio Oriente”: con queste parole mons. Brian Farrell, segretario del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, ha descritto la Giornata di riflessione e di preghiera per il Libano – che si terrà in Vaticano il prossimo 1° luglio con la partecipazione dei principali responsabili delle comunità cristiane presenti nel Paese – presentata oggi in Vaticano. Nel suo intervento mons. Farrell ha presentato le Chiese non-cattoliche che parteciperanno alla Giornata che avrà per tema “Il Signore Dio ha progetti di pace. Insieme per il Libano” descrivendo in sintesi il rapporto che intercorre tra i cattolici e gli altri cristiani nel Paese dei Cedri. “La vita quotidiana, come anche la vita sociale e politica – ha sottolineato mons. Farrell – è un intreccio di convivenza e di collaborazione tra le diverse comunità ecclesiali, la cui storia non sempre è esenta da conflitti e persino da persecuzioni”. Le Chiese non-cattoliche che saranno presenti nella Giornata di riflessione e preghiera per il Libano sono: la Chiesa greco-ortodossa del Patriarcato di Antiochia, di tradizione bizantina, guidata dal patriarca Youhanna X Yazigi, fratello del metropolita Paul Yazigi, rapito nel 2013 dal cosiddetto Stato Islamico, insieme al metropolita siro ortodosso Mor Gregorios Yohanna Ibrahim, arcivescovo Siro di Aleppo; il Catholicossato della Chiesa armena apostolica di Cilicia, guidata dal Catholicos Aram I; la Chiesa siro-ortodossa, con a capo, dal 2014, il patriarca Ignazio Aphrem II; il Consiglio supremo della Comunità evangelica, rappresentato dal suo presidente, il rev Joseph Kassabhas.

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