Droga: Tavolo ecclesiale dipendenze, “l’intero sistema di cura e riabilitazione è scritto per la fine degli anni Ottanta”. Cinque priorità

“Riscrivere immediatamente, in modo condiviso con tutti gli attori del sistema, il modello di intervento, ricostruendo i luoghi del confronto, iniziando dalla Conferenza nazionale sulle Droghe attesa ormai da più di 11 anni”. È la prima delle cinque priorità indicate alla politica dal Tavolo ecclesiale dipendenze nel documento, “Tempo di sogni. Costruire il futuro con i giovani”, diffuso alla vigilia della Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di droghe 2021. Priorità che nascono dalla considerazione che “negli ultimi cinque anni i minori in carico al servizio sanitario per problemi di dipendenza sono raddoppiati”, ma “è purtroppo altrettanto vero che l’intero sistema di cura e riabilitazione per le dipendenze patologiche è scritto per altri, o meglio per un’altra epoca, quella della fine degli anni Ottanta.
“Ricostruire al più presto i luoghi della relazione per e con i nostri giovani, garantendo sin da subito percorsi educativi strutturati e in presenza, capaci di restituire ai ragazzi, almeno in parte, il tempo perduto”, la seconda priorità. “Accompagnare le famiglie, supportandole per attraversare questo periodo d’ombra caratterizzato dalla mancanza di certezze e quindi di incapacità a fornire risposte educative coerenti ai nostri figli”, la terza. Occorre anche “fornire adeguato accompagnamento e sostengo alle strutture educative specialistiche, diurne e residenziali, che si occupano di minori con dipendenze, con problemi comportamentali e con patologie psichiatriche, che in questa fase hanno dovuto approntare, nel silenzio e nell’abbandono generale, percorsi educativi-riabilitativi capaci di tenere conto delle mutate esigenze e dell’emergenza sanitaria”. Infine, serve “sviluppare in modo diffuso una qualificata rete di prossimità nei luoghi del consumo, dell’abuso della dipendenza con équipe territoriali capaci di ascolto, counseling, accoglienza e presa in carico precoce, come già previsto nei Livelli essenziali di assistenza, ma ancora disatteso nel nostro Paese”.

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