Infanzia: Unicef, Italia prima per accessibilità economica ai servizi

“I servizi per l’infanzia di qualità a costi contenuti sono inaccessibili in molti dei Paesi più ricchi del mondo”. Lo segnala un nuovo rapporto dell’Unicef lanciato oggi, indicando Lussemburgo, Islanda, Svezia, Norvegia e Germania ai primi posti per quanto riguarda i servizi per l’infanzia tra i Paesi ad alto reddito. Slovacchia, Stati Uniti, Cipro, Svizzera e Australia occupano i posti più bassi. Il report si intitola “Where Do Rich Countries Stand on Childcare? – A che punto è l’assistenza all’infanzia nei paesi ricchi?” e classifica i Paesi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) e dell’Unione europea sulla base delle loro politiche nazionali di servizi per l’infanzia e di congedo parentale. Queste politiche includono l’accesso dei bambini (ai servizi), l’accessibilità economica e la qualità dei servizi per l’infanzia dalla nascita all’età scolare.
L’Italia si colloca 15° su 41 Paesi esaminati, 28° per i congedi parentali retribuiti e per l’accesso dei bambini ai servizi per l’infanzia, 14° per la qualità dei servizi, ma 1° per l’accessibilità economica, insieme a Cile e Malta. “Per dare ai bambini il miglior avvio alla vita, dobbiamo aiutare i genitori a costruire un ambiente stimolante e amorevole, che è fondamentale per l’apprendimento, il benessere emotivo e lo sviluppo sociale dei bambini – dichiara Henrietta Fore, direttore generale dell’Unicef –. Gli investimenti dei Governi in politiche per la famiglia, fra cui l’assistenza all’infanzia, assicurano che i genitori abbiano il tempo necessario, le risorse e i servizi di cui hanno bisogno per supportare i loro figli ad ogni passo del loro sviluppo”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori