Eurostat: rallenta la vendita dei pesticidi nell’Ue, livello più basso dal 2011


Nella Giornata mondiale della Terra, Eurostat pubblica alcuni dati relativi al volume di pesticidi venduti nel 2019 nell’Unione europea. La buona notizia è che si è raggiunto il livello più basso dal 2011, con circa 333mila tonnellate vendute (il 6% in meno rispetto al 2018). Il massimo delle vendite, nell’arco di tempo in cui si è iniziato a tenerne il conto, era stato nel 2016 con 370mila tonnellate di pesticidi immessi sul mercato. A vendere più pesticidi sono Germania, Spagna, Francia e Italia, che sono anche i principali produttori agricoli dell’Ue. La vendita è diminuita in 12 dei 18 Paesi censiti, a partire dalla Danimarca, che ha registrato il calo più elevato (-42%), seguita da Italia, Portogallo, Repubblica ceca, Svezia e Romania, che hanno registrato un calo di oltre il 20%. Per contro si è registrato un aumento di vendite a Cipro (+ 101%), Lettonia (+ 54%), Austria (+ 44%) e Polonia (+ 11%). I pesticidi più richiesti sono fungicidi e battericidi (40% del totale), seguiti da erbicidi, distruttori di stoppia e “moss killer” (33%) e infine insetticidi e acaricidi (13%), tutti prodotti destinati a usi agricoli ma anche non agricoli. I dati raccolti, annota Eurostat, trascurano alcuni fattori, come ad esempio il destino dei pesticidi e le proprietà intrinseche “che sono spesso parametri chiave per determinare l’impatto ambientale a lungo termine”.

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