Cure palliative: Siaarti, al via XIX Congresso. Marinangeli (coord.), “Covid ha rappresentato forte criticità. Telemonitoraggio e telemedicina risposte possibili”

A circa 10 anni dalla legge 38/2010 (Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore) quali sono le maggiori criticità e i traguardi raggiunti nell’ambito delle cure palliative e della terapia del dolore? Come gli anestesisti-rianimatori hanno operato (formandosi, aggiornandosi, contribuendo all’organizzazione delle cure) a favore dei pazienti e dei cittadini in questo settore? Come il Covid-19 si è abbattuto sulle reti territoriali di cura del dolore? Queste le domande al centro del XIX Congresso Acd dell’Area culturale dolore e cure palliative della Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva (Siaarti), in corso fino al 24 aprile, in forma virtuale. I contenuti della tre giorni abbracciano temi vastissimi che riguardano sia il dolore acuto che il dolore cronico. Si va dall’uso degli ultrasuoni alle tecniche locoregionali, dai setting specifici per soggetti fragili (pediatrico e anziano), all’approfondimento sugli oppioidi ed alla neurostimolazione midollare, andando a cogliere anche aspetti a volte sottovalutati, come quello della comunicazione con il paziente e le famiglie, sia nei percorsi perioperatori che nelle cronicità.
“La rete della medicina del dolore ha sofferto molto per il Covid-19 – afferma Franco Marinangeli, coordinatore scientifico del Congresso e responsabile Sezione medicina del dolore e cure palliative Siaarti -. Questo è accaduto proprio perché tanti algologi sono stati risucchiati nella gestione dell’emergenza pandemica, con il risultato che purtroppo i pazienti sono stati poco seguiti negli ultimi quattordici mesi”. Un’emergenza che, conclude, “ci ha stimolato a trovare nuove soluzioni” come il telemonitoraggio e la telemedicina.

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