Francia: Ciase, individuate 3mila vittime di abuso nella Chiesa dal 1950, ma potrebbero essere molte di più

A partire dall’appello a testimoniare lanciato nel giugno 2019, la Commissione indipendente sugli abusi sessuali nella Chiesa cattolica (Ciase) istituita in Francia ha individuato 3.000 vittime di abusi sessuali commessi nella Chiesa cattolica dal 1950, cifra che potrebbe però salire a 10.000. La proiezione, rilanciata dai media francesi la scorsa settimana, non è stata smentita ieri dal presidente della Commissione Jean-Marc Sauvé che ha spiegato: “La domanda che si pone oggi davanti a noi è: quante vittime ha raggiunto l’appello che abbiamo lanciato? Il 25%, il 10%, il 5% o ancora meno?”. Per questo, la stima delle 3mila vittime è da rivedere al rialzo. Secondo quanto riporta oggi il quotidiano francese cattolico, “La Croix”, la stragrande maggioranza di questi abusi risalgono agli anni ’50-’60 (il 30% delle vittime che hanno contattato il Ciase aveva più di 70 anni). Il 18% dei casi portati all’attenzione della Commissione risalgono agli anni ’70, il 12% agli anni ’80, il 7% agli anni ’90, il 3% agli anni 2000 e il 5,7% agli anni 2010. Tenendo però in considerazione il “silenzio traumatico” che spesso si cela dietro un abuso, anche gli ultimi decenni sono forse sottostimati. A differenza poi di quanto succede in altri settori della società in cui la maggioranza delle vittime di violenza sessuale sono donne, il maggior numero di persone vittime di abusi nella Chiesa sono uomini (68% contro 32% donne). L’87% delle vittime che ha contattato la Ciase ha subito abusi quando era minorenne (il 30% tra i 6 ei 10 anni, il 35% tra gli 11 e i 15 anni). Nel caso degli adulti, il 33% dei casi erano giovani religiosi in formazione. La Commissione ha ottenuto dalla Segreteria di Stato vaticana la possibilità di accesso agli archivi della Chiesa di Francia: archivi centrali, diocesi e congregazioni. “Solo una diocesi ci ha negato l’accesso”, ha detto il presidente del Ciase, senza nominare chi fosse. Si è chiusa nei giorni scorsi una Assemblea plenaria straordinaria dei vescovi di Francia sulla piaga degli abusi sessuali alla quale ha partecipato, per metà della sua durata, anche un gruppo di vittime. L’Assemblea si è focalizzata sulla questione della “responsabilità”, alternando sessioni plenarie e tempi di lavoro in piccoli gruppi. Questa sessione di lavoro rientrava nella prospettiva dell’Assemblea plenaria di primavera (23-26 marzo 2021), il cui obiettivo sarà quello di “coinvolgere per diversi anni la Chiesa in Francia in un meccanismo praticabile per condurla fuori dalla crisi delle aggressioni sessuali e di abuso di potere”.

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