Mantenere la sospensione del Patto di stabilità e crescita per tutto il 2021 e nel 2022; proseguire con il sostegno pubblico alle economie nazionali ancora per tre anni, fino al 2023. È quanto raccomanda la Commissione europea che oggi ha adottato una comunicazione che fornisce agli Stati membri “orientamenti generali sulla conduzione della politica di bilancio nel periodo a venire”. Il coordinamento delle politiche di bilancio nazionali “è essenziale – si legge in una nota – per sostenere la ripresa economica”. La mette in guardia “contro un ritiro prematuro del sostegno di bilancio, che dovrebbe essere mantenuto quest’anno e il prossimo”. Prevede che, “una volta diminuiti i rischi per la salute, le misure di bilancio si orientino gradualmente verso misure più mirate e a lungo termine che promuovano una ripresa resiliente e sostenibile”. È la presa d’atto che la crisi economica è più pesante di quanto si potesse immaginare all’inizio della pandemia: recessione che è proprio legata al protrarsi degli effetti indiretti del coronavirus. Il Next Generation Eu e gli altri interventi promossi dall’Unione europea per attutire gli effetti della crisi fanno parte di questa risposta congiunta.
Valdis Dombrovskis, vicepresidente dell’esecutivo, spiega: “Ci sono segnali di speranza per l’economia dell’Unione, ma per il momento la pandemia continua ad arrecare danni ai mezzi di sussistenza delle persone e all’economia in generale. Per attenuare tale impatto e promuovere una ripresa resiliente e sostenibile, il nostro chiaro messaggio è che il sostegno di bilancio dovrebbe continuare per tutto il tempo necessario. Sulla base delle indicazioni attuali la clausola di salvaguardia generale rimarrebbe attiva nel 2022 e sarà disattivata nel 2023. Gli Stati membri dovrebbero sfruttare al massimo il dispositivo per la ripresa e la resilienza, che offre loro un’opportunità unica di sostenere l’economia senza gravare sulle finanze pubbliche”.
Paolo Gentiloni, commissario per l’economia, puntualizza: “Un anno dopo, la battaglia contro la Covid-19 non è ancora vinta e dobbiamo fare in modo di non ripetere gli errori di dieci anni fa ritirando il sostegno” all’economia “troppo presto. Per il 2022 è evidente che il sostegno di bilancio sarà ancora necessario: meglio sbagliare per eccesso piuttosto che per difetto. Allo stesso tempo, le politiche di bilancio dovrebbero essere differenziate in funzione del ritmo della ripresa di ciascun Paese e della situazione di bilancio sottostante. È fondamentale che, man mano che i finanziamenti di Next Generation Eu iniziano ad affluire, i governi garantiscano che la spesa nazionale per gli investimenti sia preservata e rafforzata grazie alle sovvenzioni dell’Unione”.