Recovery Plan: documento di 70 associazioni, “sia occasione per un grande piano per la rinascita demografica sostenendo natalità, famiglia e comunità”

“Il Recovery Plan sia l’occasione per un grande piano per la rinascita demografica, drammatica emergenza del Paese, sostenendo la natalità, assieme alla famiglia e alle comunità come luoghi imprescindibili per la crescita della persona e per il bene comune”. È quanto sostengo 70 associazioni no profit – tra cui Alleanza cattolica, Amci, Pro Vita & Famiglia, Cnec, Centro studi Livatino, Comunità Papa Giovanni XXIII, Cism, Fondazione De Gasperi, Mcl, Mpv e Usmi – in un documento inviato al presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, e ai parlamentari in cui chiedono che il Recover Plan “abbandoni perciò la matrice centralista per essere rifondato scommettendo su politiche di sussidiarietà”. Secondo i firmatari, bisogna agire “riformando il fisco attorno alle dimensioni familiare e comunitaria, con un prelievo inversamente proporzionale alla composizione del nucleo”; introducendo “sensibili benefici per nuova imprenditorialità nonché radicali premialità per l’occupazione”; “preferendo agli strumenti assistenzialisti quelli capaci di avviare e sostenere percorsi virtuosi di tutte le comunità intermedie sia profit che non profit”. Necessario poi rilanciare “in Parlamento un più netto contrasto all’utero in affitto e ad ogni forma di mercificazione della donna e dei bambini, per sostenere invece la vita nascente, nonché le madri in difficoltà per una gravidanza”. Viene anche chiesto di “indirizzare adeguate risorse del Recovery Plan per garantire a tutte le persone fragili (a partire da quelle maggiormente provate dalla pandemia) i trattamenti più appropriati senza limiti di età, compresi l’idratazione e l’alimentazione, nonché per assicurare adeguate proporzioni a quel ‘diritto negato’ che sono le cure palliative”. Infine, “sia combattuta con forza la povertà educativa e l’abbandono scolastico, aggravatisi fra i giovani nella pandemia, anche finalmente realizzando un effettivo pluralismo”. Per le associazioni firmatarie è fondamentale che “le scelte dei prossimi mesi siano innanzitutto per la centralità e la promozione della vita, valorizzando nei fatti ciascuna persona, in qualunque condizione sia”.

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