Cile: il Parlamento approva matrimonio omosessuale. Card. Aós, importante testimonianza delle famiglie cristiane

Dopo quattro anni di dibattito, il Parlamento cileno ha approvato l’introduzione nell’ordinamento del matrimonio per coppie dello stesso sesso. Il provvedimento legislativo, dopo il sì del Senato, ha ottenuto l’approvazione definitiva del Congresso, con 80 voti a favore, 20 contrari e due astensioni.
A differenza dell’attuale Accordo di unione civile, figura giuridica in vigore in Cile dal 2015, questo regolamento consente la filiazione e l’adozione da parte delle coppie omosessuali. La legge sul matrimonio paritario, che sarà promulgata dal presidente uscente Piñera prima di lasciare il Governo a marzo, regola anche i beni delle coppie omosessuali, garantisce pensioni a vedove e vedovi e, tra l’altro, riconosce i matrimoni paritari contratti all’estero. Il Cile diventerà il nono Paese delle Americhe a legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso, dopo Canada, Stati Uniti, Costa Rica, Ecuador, Colombia, Brasile, Uruguay e Argentina. In Messico è legale in 14 dei 32 Stati del Paese.
La Conferenza episcopale cilena, che in passato si era espressa in modo fortemente critico su tale progetto di legge, si esprimerà sull’avvenuta approvazione, probabilmente, in settimana, quando si riunirà il Consiglio permanente dell’episcopato. Ieri, nell’omelia per la solennità dell’Immacolata, nel santuario che si trova sul cerro san Cristóbal, l’arcivescovo di Santiago e presidente della Conferenza episcopale cilena, il card. Celestino Aós, ha fatto alcuni riferimenti impliciti all’attualità politica, caratterizzata dalla polarizzazione per il ballottaggio delle presidenziali e dalla stessa approvazione del matrimonio paritario, evidenziando: “Quante persone ogni giorno mostrano pazienza, badando a non seminare panico, ma corresponsabilità. Quanti padri, madri, nonni e nonne, insegnanti, mostrano ai nostri figli con gesti piccoli e quotidiani, come affrontare e superare una crisi, riaggiustando la quotidianità, alzando lo sguardo e incoraggiando la preghiera”. E ha poi aggiunto: “Nelle nostre circostanze ci vengono chiesti dialogo e fedeltà”. Di conseguenza, “le leggi contano, ma è più importante che si riesaminino le nostre opzioni e le nostre relazioni all’interno del matrimonio e della famiglia per diventare matrimoni e famiglie cristiane. Gesù ha visto la tenerezza di Dio in san Giuseppe. Ci vogliono tenerezza, delicatezza, cortesia e rispetto”.

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