Diocesi: Vittorio Veneto, morta suor Maria Rosaria Saccol, per 50 anni abbadessa del monastero dei Santi Gervasio e Protasio di San Giacomo di Veglia

Dopo un lungo periodo di malattia, è mancata ieri suor Maria Rosaria Saccol, per tanti anni abbadessa del monastero dei Santi Gervasio e Protasio di San Giacomo di Veglia (Tv). “Nata nel 1929 a Moriago della Battaglia (Tv), entrò nel monastero di San Giacomo nel ‘49 ed emise la sua professione nel ’51. Nel 1966, a soli 37 anni, fu eletta abbadessa e rimase tale fino al 2017, quando – per l’avanzare dell’età – diede le dimissioni, restando comunque nel monastero come abbadessa emerita. Nel corso della sua lunga vita, assunse più volte anche l’incarico di presidente della Federazione dei monasteri di monache cistercensi d’Italia”, si legge sul sito de “L’Azione”, settimanale della diocesi di Vittorio Veneto.
“Donna di grande fede e spiritualità, era stata per molte persone un punto di riferimento e, durante il suo lungo abbaziato, il monastero di San Giacomo ha saputo reggere alle sfide del tempo ed accogliere nuove vocazioni. Alla comunità monastica di san Giacomo, ora retta dalla nuova abbadessa, madre Aline Pereira Ghammachi, la vicinanza e la preghiera di tante persone che frequentano ed hanno imparato ad apprezzare il monastero”, ricorda “L’Azione”.
Raggiunto dalla notizia della morte di madre Rosaria, il vescovo di Vittorio Veneto, mons. Corrado Pizziolo, ha commentato così: “Ero stato a trovarla domenica sera, prima di partire per Roma per partecipare all’Assemblea dei vescovi: era provata e si vedeva che la sua vita era prossima a concludersi. Tuttavia, aveva ancora sufficiente lucidità per dare delle risposte e per unirsi alla preghiera che abbiamo fatto insieme. Mi è sembrato quasi un simbolo della fortissima fibra fisica e spirituale che l’ha sorretta in tutti questi anni nel dare un’impronta veramente forte e solida al monastero di San Giacomo. È stata autentica ‘madre’ di tante consorelle che hanno vissuto in quel monastero trovando in lei una guida sicura per la propria vocazione”. “Esprimo il mio grazie al Signore – ha concluso mons. Pizziolo – per i doni che, attraverso di lei, ha fatto alla nostra Chiesa e le chiedo di intercedere, perché questo luogo di spiritualità possa continuare a lungo, nella nostra diocesi, la sua benefica presenza”.
Le esequie si terranno venerdì 26 novembre, alle 9.30, in monastero, nel braccio est del chiostro. Presiederà la celebrazione mons. Pizziolo, mentre l’omelia sarà tenuta dall’abate generale dei Cistercensi.

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