Processo in Vaticano: tutti assenti gli imputati

L’ultima delle 23 udienze con cui il tribunale vaticano ha condannato alla reclusione Angelo Caloia, ex presidente dello Ior, e i suoi due avvocati – ha riferito il “pool” di giornalisti ammessi in aula – per una parte dei 29 immobili di proprietà dello Ior venduti tra il 2001 e il 2008 ha assolto invece Caloia e Liuzzo dall’accusa di peculato o di appropriazione indebita aggravata per insufficienza di prove o “perché il fausto non sussiste” e anche Lamberto Liuzzo dall’accusa di autoriciclaggio. I 29 immobili, elencati durante la sentenza, si trovano principalmente a Roma (via Bruno Buozzi, via Boezio, via Emanuele Filiberto, via Portuense, via della Pineta Sacchetti, viale Regina Margherita, via Aurelia, via Casetta Mattei, via Traspontina, via del Porto fluviale, ecc), nella provincia di Roma (Frascati e Fara Sabina), ma anche a Milano (Porta nuova), Genova (piazza della Vittoria). La somma di approssimativamente 23 milioni che gli imputati devono restituire a Ior e Sgir, in attesa che il danno reale sia quantificato in sede di distinto processo civile, sono stati calcolati a titolo di “danno economico, danno morale e danno reputazionale” allo Ior e allo Sgir. Gli imputati, tutti assenti, erano: Angelo Caloia, 81 anni, presidente dello Ior dal 1989 al 2009 difesi dagli avvocati Domenico Pulitanò, Rosa Maria Palavera, l’avvocato Gabriele Liuzzo, 97 anni, Lamberto Liuzzo, figlio di Gabriele, circa 55 anni, difesi dagli avvocati Fabrizio Lemme, Francesca Guerriero, Anna Palazzi. Le parti civili erano: Ior, rappresentato dal direttore generale Gianfranco Mammì, avvocati Alessandro Benedetti, Roberto Lipari, Marcello Mustilli; Sgir (Società Gestione Immobili Roma), rappresentata da Gianfranco Mammì in qualità di consigliere di amministrazioni avvocati Roberto Lipari, Marcello Mustilli, Alessandro Benedetti. A presiedere il processo Giuseppe Pignatone, presidente del tribunale vaticanoe, affiancato da Venerando Marano, Carlo Bonzano. L’udienza si è aperta alle 14.11 ed è stata aggiornata alle 14.16 per la camera di consiglio. È intervenuto in apertura il Promotore di giustizia, Gian Piero Milano, che, dopo un periodo di assenza di cui non ha speficicato il motivo ha affermato: “Questa aula mi è mancata”.  “La mia assenza può aver determinato qualche rallentamento, spero di no”, ha proseguito, esprimendo  “vivo apprezzamento perché mi risulta che il giudizio sia stato molto approfondito e sia stato condotto con grande scrupolo da parte di tutti” tanto da essere, pur essendosi svolto nel “microsistema” e nel “minimo Stato” del Vaticano, un “processo destinato a restare nella storia”. E’ poi intervenuto Pignatone, che oltre ad esprimere “grande gioia nel rivedere il professor Milano”, ha voluto fate un “ringraziamento non formale a tutte le parti, sia pubbliche sia private, per il contributo dato a questo processo, un contributo sia nella ricostruzione di fatti complicati sia un contributo di diritto per questioni di notevole complessità”. Il presidente Pignatone ha aggiornato l’udienza, preannunciando che sarebbe prevedibilmente ripresa attorno alle 15.30. Il processo ha ripreso alle 16.02 per la lettura della sentenza e si è concluso 16.15.

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