Don Giovanni Fornasini: Bologna, dal card. Zuppi e dalla diocesi “gratitudine al Papa per il riconoscimento del martirio”

L’arcidiocesi di Bologna “esulta di grande gioia alla notizia che Papa Francesco ha oggi approvato la promulgazione del decreto che riconosce il martirio del Servo di Dio don Giovanni Fornasini, e invita tutti ad unirsi nel ringraziamento al Signore che attraverso la Chiesa pone sul candelabro una luce eroica ed esemplare di amore verso i fratelli fino al dono della vita”. È quanto si legge in una nota diffusa nel pomeriggio dall’arcidiocesi felsinea. Don Fornasini, viene ricordato, “parroco di Sperticano in Comune di Marzabotto (Bo), il 13 ottobre 1944 fu brutalmente ucciso a 29 anni a S. Martino di Caprara, nel contesto delle stragi da poco perpetrate sulle pendici di Monte Sole, dove insieme alla popolazione furono vittime anche i suoi confratelli: don Ubaldo Marchioni e don Ferdinando Casagrande; alla Botte di Salvaro erano stati fucilati pure insieme a molti rastrellati il salesiano don Elia Comini e il dehoniano padre Martino Capelli”. “Nei pochi anni del suo ministero sacerdotale – prosegue la nota –, ancora agli inizi, si prodigò instancabilmente in tutta la zona, esponendo più volte la vita per assistere e soccorrere le persone nelle condizioni drammatiche in cui la guerra le aveva ridotte nella valle del Reno. La bicicletta usata da don Giovanni per salire e scendere le pendici di Monte Sole è conservata come reliquia nella nuova chiesa di Castenaso. Il suo corpo riposa ora nella sua chiesa parrocchiale di Sperticano”. L’arcidiocesi sottolinea che il riconoscimento del martirio in odio alla fede apre dunque la strada alla beatificazione di don Fornasini: “In attesa di venerare con culto pubblico il prossimo Beato, lo possiamo già invocare personalmente come nostro intercessore e amico presso Dio”.
Anche l’arcivescovo di Bologna, il card. Matteo Maria Zuppi, esprime la sua gioia per la notizia: “Ringrazio Papa Francesco per questo nuovo dono alla Chiesa di Bologna – ha affermato – e ringrazio quanti hanno lavorato in questi anni per mettere in luce la storia esemplare dei martiri di Monte Sole. La sua e la loro memoria ci aiuterà a testimoniare nella prova la forza dell’amore di Dio e la vicinanza alla gente”.

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