Sovraindebitamento: passa l’emendamento per estendere i benefici alle famiglie più povere. Gualzetti (Caritas Ambrosiana), “ora si proceda all’approvazione”

“L’emendamento per introdurre da subito nella legge n.3/2012, la cosiddetta salva-suicidi, le norme migliorative contenute nel codice della crisi è stato dichiarato ammissibile nella trasformazione in legge del decreto Ristori. Adesso è necessario che si proceda speditamente all’approvazione affinché questa travagliatissima iniziativa che darebbe ossigeno a tante famiglie in difficoltà, in un momento così drammatico, non sia bloccata nell’ultimo miglio, come purtroppo è accaduto le altre volte”. Lo dichiara Luciano Gualzetti, direttore della Caritas Ambrosiana e presidente della Fondazione San Bernardino, i due enti promotori di questa proposta elaborata da un tavolo tecnico istituito presso l’Università Cattolica e sottoscritta da 29 fondazioni e associazioni anti usura, 38 magistrati e 32 docenti universitari. In particolare con l’emendamento proposto “si estenderebbero – precisa una nota – le procedure di esdebitazione, già previste dalla legge, anche alle famiglie indebitate più povere, i debitori incapienti, dando loro sollievo in un memento così difficile per la vita economica del Paese”.
La proposta di riforma prevede tre punti: introdurre la nozione di indebitamento dell’intero nucleo familiare, invece che individuale (“assai meglio in grado di rispondere alle reali modalità con cui le crisi da sovra-indebitamento si manifestano e vanno gestite”); la possibilità della esdebitazione del debitore incapiente, essenziale per consentire una ripartenza (fresh start) anche se i debiti pregressi non sono stati pagati; una maggiore responsabilizzazione dei finanziatori, che, nell’ipotesi di concessione imprudente del credito, subiscono delle limitazioni di tipo procedurale”.

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