Diritto d’asilo: Migrantes, “82.100 persone in accoglienza, la metà rispetto a tre anni fa. 562.000 gli irregolari”

A fine settembre 2020 il totale di migranti, richiedenti asilo e rifugiati nei servizi di accoglienza italiani è di circa 82.100 persone, il minimo degli ultimi sei anni. Rispetto al valore massimo di fine 2017 (quasi 184.000 persone), oggi l’accoglienza si è più che dimezzata. Fra i “luoghi di accoglienza” nel 2020 sono da inserire anche le discusse navi quarantena anti Covid-19. A fine settembre erano già cinque, con oltre 2.200 migranti a bordo. Sono invece 562.000 a fine 2019 gli immigrati in situazione di irregolarità in Italia, secondo la stima dell’Ismu fornita dalla Fondazione Migrantes nel report sul diritto d’asilo presentato oggi. L’Ispi ha invece stimato il numero di “nuovi irregolari” prodotti dal primo “decreto sicurezza” del 2018: oltre 37.000 persone fino al luglio 2020; se li si somma ai nuovi “irregolari” che si sarebbero comunque prodotti in Italia anche se il decreto non fosse stato emesso, circa 82.000, si ottiene un totale di quasi 120.000 persone. Nonostante tutte le difficoltà, rileva il report, il numero di casi positivi di coronavirus riscontrati nei centri d’accoglienza è stato basso. Focolai significativi solo nei grandi Cas (Centri di accoglienza straordinaria) o in strutture per senza dimora, “a conferma della necessità di riformare il sistema d’accoglienza – sottolineano – a favore dell’accoglienza diffusa”. Il report dedica poi un focus alla rotta balcanica e alle diffuse prassi di respingimento dai Paesi Ue verso quelli non Ue, “attuate in modo violento e ricorrendo a procedure interamente extra legem”. In particolare, la “catena” delle cosiddette “riammissioni” che coinvolge Slovenia e Croazia per impedire ai richiedenti asilo di entrare nella Ue. Nella primavera 2020 si è aggiunta anche l’Italia. Le situazioni di maggiore difficoltà si vivono al confine tra Bosnia e Croazia, nelle città di Bihać e Velika Kladuša. Gli attraversamenti delle frontiere esterne dell’Ue dai Paesi dei “Balcani occidentali” nel 2020 sono in aumento rispetto al 2019: 13.345 gli arrivi nei primi otto mesi dell’anno.

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