Migranti: Siproimi, nel 2019 il 72% di persone accolte arrivate in Italia via mare. Quasi il 60% è originario dell’Africa Sub-Sahariana occidentale

Il 72,6% delle 39.686 persone accolte nel 2019 nella rete di progetti del Siproimi è giunto in Italia attraverso gli sbarchi sulle coste, il 10% attraversando la frontiera terrestre, il 7,4% per via aerea. È quanto emerge dal “Rapporto annuale Siproimi 2019 – Atlante Siproimi 2019” diffuso oggi in occasione della 70ª Giornata mondiale dei diritti umani.
“È utile evidenziare – si legge – l’aumento degli arrivi in modo legale e in condizioni di sicurezza a seguito del Programma ‘Resettlement’ e a seguito delle evacuazioni umanitarie (1,3%), ciò è indice di una progressiva strutturazione di ingresso protetto in Italia e, per quanto riguarda le evacuazioni umanitarie, rappresenta un’assoluta novità del 2019”.
Stando ai dati diffusi, il 18,7% è richiedente protezione internazionale, il 23,3% titolare di protezione umanitaria, mentre il 44% è titolare di protezione internazionale. Per quanto riguarda la provenienza, considerando le principali 20 nazionalità che assommano ben il 91% dei beneficiari, emergono tre cluster: i Paesi dell’Africa Sub-Sahariana (67,1%), suddivisi nell’area occidentale (59,7% – Nigeria, Gambia, Mali, ecc.) e in quella orientale (7,4% – Somalia, Eritrea e Sudan); i Paesi asiatici (13,2%), quali Pakistan, Afghanistan e Bangladesh; e i Paesi della cintura del Mediterraneo, a partire dal Marocco, passando per Libia ed Egitto, fino ad arrivare all’area Medio-Orientale caratterizzata dalla presenza di Siria e Iraq (9%). L’Albania (1,6%) è l’unico Paese dell’area europea a rientrare tra le prime 20 nazionalità di provenienza.

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