Diritti umani: nasce Runipace, rete di 49 università italiane per promuovere educazione a pace, non violenza, dialogo

49 università che ispirano la propria azione ai principi fondamentali della Costituzione, della Carta delle Nazioni unite, dei Trattati istitutivi dell’Ue. E’ Runipace, la rete delle università italiane per la pace promossa dalla Crui. La rete è stata presentata oggi online in due momenti: un evento nazionale questa mattina cui sono seguiti eventi locali in tutta Italia.
“Non è un caso che la rete venga presentata oggi. Il 10 dicembre si celebra la Giornata internazionale per i diritti umani, e la pace deve essere considerata un diritto inalienabile”, ha detto il presidente Crui, Ferruccio Resta, secondo il quale di fronte alle disuguaglianze economiche e ai conflitti sociali inaspriti dalla pandemia occorre sostenere la pace “con le gambe solide della ricerca, della didattica e della terza missione”. Una delle principali finalità di Runipace è infatti lo studio delle disuguaglianze, del sottosviluppo e della povertà “funzionale all’intervento sulle dinamiche in atto”. Educazione alla pace, alla nonviolenza, alla non discriminazione e al dialogo; valorizzazione del ruolo delle donne nei processi di pace; creazione di condizioni favorevoli alla leadership delle giovani generazioni nei processi di pace, gli ulteriori obiettivi.
“Una delle strategie del ministero, in un momento di grande trasformazione tecnologica, è rafforzare il ruolo delle università nella promozione dei valori universali della tolleranza e dell’inclusione. La rete delle università italiane per la pace lavorerà proprio in questa direzione – ha dichiarato Gaetano Manfredi, ministro dell’Università e della ricerca –, con proposte ispirate a principi e valori dal forte impatto sociale”. Runipace “nasce anche con l’obiettivo di promuovere la riflessione da parte delle comunità accademiche sulla responsabilità sociale di tutte le discipline”, ha osservato Maurizio Tira, rettore dell’università Brescia e uno dei promotori. Creare “coordinamenti tra studiosi e studiose negli atenei e fra gli atenei. Senza però dimenticare il necessario raccordo con la società civile”, lo scopo della rete secondo l’altro promotore Paolo Mancarella, rettore dell’Università di Pisa.

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