Papa Francesco: mons. Tessarollo (Chioggia), “i suoi appelli ‘profetici’ per un mondo e una Chiesa che hanno continuo bisogno di conversione”

“I tanti appelli ‘di tipo profetico’ che quotidianamente vengono oggi da Papa Francesco” sono “un messaggio alla Chiesa e al mondo, ma principalmente alla Chiesa, che ha continuo bisogno di conversione all’amore a Dio e all’uomo”. Lo afferma mons. Adriano Tessarollo, vescovo di Chioggia, in un intervento pubblicato sul nuovo numero del settimanale diocesano “Nuova Scintilla”. “Papa Francesco, come ogni personaggio pubblico, e come è stato anche per ogni altro Papa, è osannato da alcuni settori di credenti e non credenti ‘in Cristo’, e di credenti e non credenti in Dio, ed è pure fortemente criticato da altri settori della medesima fede e non fede”, osserva il vescovo. “I temi più ‘all’attenzione’ sono quelli ‘umanitari’, quelli dell’etica, della morale cattolica, dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso’”, prosegue mons. Tessarollo, evidenziando che “molte sue affermazioni o prese di posizione ‘infiammano’ positivamente o negativamente l’opinione pubblica anche popolare, suscitando plauso o perplessità o anche indifferenza”.

Ricordando che “negli anni dei miei studi biblici e dell’insegnamento mi sono molto appassionato dei profeti biblici e della loro predicazione”, mons. Tessarollo sottolinea che alle diverse categorie di persone alle quali i profeti si rivolgevano nelle diverse situazioni “la conversione era proposta come invito a ‘tornare al suo amore’ certi della sua ‘misericordia’ e del suo perdono senza limiti. Talvolta i profeti annunciavano pure le conseguenze rovinose del loro allontanarsi da Lui Signore della vita, conseguenze rovinose e sofferenze degli uomini che provocavano sofferenza pure in Dio stesso”. “L’amore al prossimo è frutto dell’amore di Dio ed è risposta al suo amore”, aggiunge il vescovo: “Trovo questa chiave di lettura molto utile per comprendere i tanti appelli ‘di tipo profetico’ che quotidianamente vengono oggi da Papa Francesco, che prende in considerazione continuamente persone e situazioni di sofferenza, di irregolarità, di marginalità, di violenza, di sopruso, di ingiustizia, di diversità, per le quali annuncia di volta in volta una via di speranza, di misericordia, di dignità, di conversione e di salvezza”.

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