Umanizzare l’educazione. Questo lo strumento per far fronte alle sfide dell’intelligenza artificiale secondo padre Hans Zollner, direttore dell’Istituto di Antropologia della Pontificia Università Gregoriana. In occasione dell’incontro, ieri sera a Roma, “La dignità dei bambini nell’era dell’intelligenza artificiale”, promosso da Telefono Azzurro in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede e Fondazione Child, il gesuita ha riconosciuto l’impossibilità di sfuggire allo sviluppo tecnologico, per questo, ogni essere umano, specie i più vulnerabili, devono autodeterminarsi: “Genitori, insegnanti e tutti coloro che si occupano dell’educazione hanno il compito di trasmettere la capacità di osservare la realtà, riflettere criticamente su di essa, prestare attenzione alla propria interiorità, instaurando un dialogo consapevole con gli altri. Tutto questo mira a scoprire insieme i prossimi passi da intraprendere per affrontare le questioni urgenti da una prospettiva cristiana”. Per la realtà attuale che tende a divorare coloro che assumono un atteggiamento passivo rispetto alla sua complessità, p. Zollner ha affermato di “aspirare ad un nuovo umanesimo, in cui l’uomo sia educato verso una forza interiore”, già espressa da Papa Francesco, “affinché la tecnologia diventi un beneficio, ad ogni uomo spettano gli strumenti per poter esercitare il discernimento”.