Papa Francesco: mons. Lorefice (Palermo), “era come una persona di famiglia, per la Chiesa e per l’umanità”

“Papa Francesco era come una persona di famiglia, per la Chiesa e per l’umanità. Le sue prime parole sono state per i poveri. Le sue ultime per gli ultimi. La sua passione è stata annunciare agli uomini la Passione del Cristo, che asciuga ogni lacrima e apre ogni cuore alla speranza”. Così l’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, nel messaggio alla diocesi. “Papa Francesco è stato per tutti, per i credenti di ogni fede, per ogni persona di buona volontà, per tutto il creato che attende gemendo il Regno di Dio, un dono grande, in tempi così difficili a livello ecclesiale e mondiale. Oggi possiamo dire che il Signore della storia ci ha donato Papa Francesco per custodire la Chiesa”. Il presule su sofferma su questo verbo: “Custodire: verbo a lui così caro, sin dalla sua prima omelia, perché lui è stato per noi un novello Giuseppe, presenza vivente e immagine vibrante di Colui che è il Custode di tutti, nella vita e nella morte”. “Perdiamo un uomo di Dio, un contemplativo e un profeta, che in questo momento epocale di travaglio e di cambiamento, sulle orme di Francesco d’Assisi, è stato come una sentinella vigile e lungimirante, per la sua Chiesa di Roma, per tutta la Chiesa universale e per l’intera famiglia umana”.
L’arcivescovo considera poi Papa Francesco “una sentinella che nella notte della nostra storia ci ha indicato la via della fedeltà al Vangelo, della passione per i poveri, della profezia della pace, dell’umanità cordiale, della trasformazione interiore, dell’attesa della salvezza di Dio per tutti, sotto ogni cielo e ogni fede”. “Lo perde la Chiesa, lo perde il mondo, ma non lo perde il nostro cuore. Rimaniamo uniti nella comune gratitudine al Signore per averci dato in Papa Francesco un segno fulgido e credibile di Pastore buono, umile e forte, così simile all’unico Buon Pastore”.

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