“È intollerabile continuare questa conta senza fine di bambini morti per la nostra indifferenza. Pensare che due piccole vite sono stata spezzata a causa della fame e della sete, così come viene riportato dai media, a due passi di quella che avrebbe dovuto essere la terra dove poter crescere, è inaccettabile. Così come non è pensabile che oggi delle madri potranno abbracciare solo il proprio dolore”: lo ha dichiarato ieri Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children, dopo l’ennesima tragedia in mare a Lampedusa. Infatti, nella nottata tra sabato e domenica sono sbarcati a Lampedusa i 57 migranti, soccorsi dalla nave ong Nadir sabato pomeriggio. Sono stati trovati tre corpi: due bambini fra i 3 e i 4 anni, probabilmente morti per la fame e la sete, mentre la terza persona è deceduta nonostante i tentativi di rianimazione.
“Non è più il momento degli alibi, è il momento dell’azione: Save the Children rinnova l’appello per l’attivazione di un sistema coordinato e strutturato di ricerca e soccorso in mare per salvare vite umane, agendo nel rispetto dei principi internazionali, e per l’apertura di canali regolari e sicuri per raggiungere l’Europa”, conclude Fatarella.
Dal 2014, sono quasi 32.000 le persone morte o disperse nel Mediterraneo, nel tentativo di raggiungere l’Europa, 500 solo dall’inizio del 2025. Molte di loro erano bambini e adolescenti.