Migranti: due bambini morti per disidratazione in mare. De Dominicis (Unicef), “urgente necessità di missioni di ricerca e soccorso”

“Due bambini di 3 e 4 anni sono morti per disidratazione in un gommone trovato alla deriva ieri nel Mediterraneo centrale: un altro devastante promemoria dei rischi affrontati da chi cerca di raggiungere l’Europa in cerca di sicurezza. Il nostro pensiero va alle loro famiglie e a tutte le persone colpite”. Lo afferma Regina De Dominicis, direttrice regionale dell’Unicef per l’Europa e l’Asia centrale e coordinatrice speciale per la risposta a rifugiati e migranti in Europa. L’imbarcazione, che trasportava 62 persone tra cui diversi minorenni, secondo le notizie, è rimasta bloccata in mare per giorni dopo la perdita di potenza del motore. Quando i soccorritori sono arrivati, i due bambini erano già morti da quasi un giorno. I sopravvissuti hanno riferito che un’altra persona era annegata durante il viaggio.
“Molte delle persone soccorse hanno riportato gravi ustioni chimiche causate da una miscela di acqua di mare e carburante fuoriuscito: lesioni estremamente dolorose e pericolose che richiedono cure mediche urgenti. Tutti i sopravvissuti sono stati infine trasferiti alla Guardia costiera italiana e portati a Lampedusa”, informa. “Questo incidente e gli innumerevoli che si sono verificati in precedenza sottolineano l’urgente necessità di missioni di ricerca e soccorso tempestive e coordinate – sottolinea De Dominicis -. Continuiamo a chiedere ai governi di rispettare gli obblighi previsti dal diritto internazionale. Sono necessari investimenti in programmi che forniscano a bambine, bambini, adolescenti e alle famiglie il sostegno necessario per superare questi difficili viaggi. Il Mediterraneo centrale rimane una delle rotte migratorie più pericolose al mondo. Senza un’azione immediata molte altre vite continueranno a essere perse”.

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